Raccomandazioni nutrizionali per la gestione del diabete mellito

È ormai noto da tempo come l’alimentazione su base vegetale sia un’ottimale strategia terapeutica di primo livello in numerose condizioni patologiche di grande prevalenza. Le ultime linee guida europee sul diabete, presentate sull’autorevole rivista Diabetologia, ci forniscono nuove evidenze in merito al suo impiego in tale contesto.

In particolare, queste nuove linee guida, evidence-based, sottolineano l’importanza delle misure atte a modificare e migliorare lo stile di vita, punto su cui non si insiste mai abbastanza, a partire dalla scelta di alimenti il meno processati possibili, la preferenza a cibi nella loro forma integrale, il consumo di noci e semi oleosi così come l’evitare carne rossa in primis ma anche bevande zuccherate e carboidrati raffinati.

Al di là della presenza del mondo vegetale assai caldeggiata, è da mettere in luce ciò che le suddette linee guida sconsigliano altrettanto caldamente, vale a dire le ormai sempre più di moda diete iperproteiche, low-carb o chetogeniche (raccomandazione di livello ++++), così come le diete a contenuto di carboidrati estremamente elevato. In particolare, trovano un livello basso di raccomandazione le diete a contenuto proteico compreso tra il 10 e il 20% del totale energetico quotidiano, anche in pazienti dalla normale funzionalità renale.

Le diete che invece consentono un calo del peso significativo, laddove in eccesso, pur rispettando le fisiologiche necessità energetiche e in termini di macronutrienti dell’organismo, devono essere favorite, anche perché in grado di portare in una significativa percentuale alla remissione del diabete mellito di tipo II o a una sua più semplice e migliore gestione.

Rispetto alla raccomandazione valida per la popolazione generale adulta e non diabetica dell’assunzione di 30g di fibra al giorno, per la popolazione diabetica tale soglia si alza sino a 35g quotidiani, con una raccomandazione di livello moderato. Pertanto, ecco una delle ragioni per cui viene così consigliato il consumo di vegetali naturalmente ricchi in fibra e di carboidrati in forma integrale.

Necessita di un ulteriore approfondimento in termini di casistica e studi il ruolo dei legumi, che potenzialmente si rivelano un’arma per migliorare il controllo glicemico, ma al momento resta bassa la forza della loro raccomandazione a questo scopo.

Il ruolo dei professionisti della nutrizione è quanto mai centrale nell’educare in primis il paziente e la sua famiglia, nell’abbattere barriere culturali e retaggi di insegnamenti passati a volte errati e nell’indirizzare il soggetto diabetico nel rispetto delle proprie preferenze individuali e al fine di ottenere la migliore gestione domiciliare possibile, poiché grande è la responsabilità del singolo nei confronti del controllo glicemico nella quotidianità.

Dr.ssa Valentina Fagotto

Bibliografia:

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