I fitness tracker sono dispositivi elettronici che monitorano parametri legati all’attività fisica. Questi possono essere software utilizzabili attraverso smartwatch, cellulari o fasce da braccio.
Per molti, questi strumenti sono diventati indispensabili per monitorare le calorie bruciate in un giorno. Ma per chi soffre di obesità, che notoriamente presenta differenze nell’andatura, nella velocità, nel consumo di energia e altro ancora, spesso tali dispositivi misurano l’attività in modo impreciso. O, almeno, lo facevano fino ad ora.
In effetti, l’utilizzo di fitness tracker nell’obesità è generalmente deludente in quanto questi tendono a stimare in maniera incorretta il consumo energetico degli obesi, con conseguenti risultati scoraggianti e dati sanitari errati.
L’esperienza frustrante di uno scienziato della Northwestern durante una lezione di fitness con la suocera ha dato il via ad una svolta. Il suo team di ricerca ha sviluppato un nuovo algoritmo open source per smartwatch che rileva con precisione il dispendio energetico delle persone obese, rivaleggiando con le apparecchiature di laboratorio di riferimento e aprendo la strada a un monitoraggio della salute più inclusivo e motivante.
Questo nuovo strumento rivaleggia con i metodi standard per la misurazione del consumo energetico ed è in grado di stimare quanta energia consuma ogni minuto una persona obesa, raggiungendo una precisione superiore al 95% in situazioni reali.
Tale progresso rende più facile per un maggior numero di persone obese monitorare le proprie attività quotidiane e il consumo energetico.
Il nuovo algoritmo sviluppato dal gruppo di ricerca della Northwestern è stato anche oggetto di una sperimentazione pubblicata sulla rivista Nature Scientific Reports che ha confermato la sua efficacia. Qui, un gruppo di 27 partecipanti hanno indossato un fitness tracker e un carrello metabolico, ovvero una maschera che misura il volume di ossigeno inalato e il volume di anidride carbonica espirato da chi la indossa, al fine di calcolare il consumo energetico e il metabolismo basale.
I partecipanti allo studio hanno svolto una serie di attività fisiche per misurare il consumo energetico durante ogni attività. Gli scienziati hanno poi confrontato i risultati del fitness tracker con quelli del carrello metabolico.
Giacomo Pagliaro
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