Il comportamento e l’attitudine dei genitori nei confronti di cibo e immagine corporea sono molto importanti fin dalla prima infanzia.
In un contesto culturale che spesso spinge a modelli di perfezione corporea irraggiungibile, il ruolo della famiglia è centrale e potenzialmente molto forte.
I genitori, infatti, costituiscono fin dai primi anni di vita del bambino un modello positivo che spinge ad un sano atteggiamento verso il proprio corpo e a scelte consapevoli sia per l’alimentazione che per l’attività fisica.
In particolare, alcune pratiche educative molto diffuse influenzano negativamente il comportamento alimentare e l’immagine corporea del bambino.
Utilizzare il cibo per premiare, punire o calmare, forzare il bambino a mangiare oppure negargli il cibo perché ad elevato contenuto di grasso sono solo alcuni di questi comportamenti.
Sempre più programmi di prevenzione dei disturbi alimentari si occupano di aiutare i genitori a non strumentalizzare il cibo e ad assumere un’attitudine corretta nei confronti di peso e alimentazione.
Tra questi programmi è degno di nota il Confident body, confident child program.
Si tratta di un programma di prevenzione che fornisce ai genitori strategie di promozione di alimentazione sana e soddisfazione della propria immagine corporea in bambini dai 2 ai 6 anni, includendo materiale informativo e un workshop.
L’intero programma è stato elaborato a partire da evidenze scientifiche e sulla base delle teorie e gli strumenti provenienti dalla scienza del comportamento.
L’efficacia a lungo termine del “Confident body, confident child program” è stata inoltre validata da uno studio controllato randomizzato pubblicato sull’International Journal of Eating Disorders.
Tale studio ha evidenziato gli effettivi cambiamenti di importanti variabili del comportamento genitoriale reputati protettivi sia per quanto riguarda l’insoddisfazione dell’immagine corporea, sia il futuro sviluppo di disturbi alimentari.
Lo studio, inoltre, ha sottolineato la necessità di rinforzo delle nozioni fornite per i genitori.
In conclusione, è evidente l’utilità di focalizzare gli interventi di prevenzione dei disturbi alimentari sui genitori in modo da poter agire sin dall’infanzia per promuovere un sano stile di vita e un corretto atteggiamento verso cibo, attività fisica e propria corporeità.
Dr.ssa Maria Luisa Fonte, Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione