Glicemia e insulina sotto controllo per perdere peso fino a 7 volte di più

I livelli di glicemia e insulina sono stati ripetutamente dimostrati come biomarcatori predittori del successo della perdita di peso.

Glicemia e insulina dovrebbero pertanto essere sempre utilizzati per selezionare la dieta corretta per ogni individuo, e in particolare per le persone con prediabete e diabete.

E’ quanto dimostrato dai ricercatori dell’Università di Copenaghen, insieme ai colleghi dell’Università del Colorado, dell’Università di Tufts, del Centro di Ricerca Biomedica e Rete di  Fisiopatologia dell’Obesità e della Nutrizione (CIBER OBN) e di Gelesis, Inc., attraverso l’analisi dei dati provenienti da sei grandi studi di intervento dietetico (NUGENOB, PREDIMED, Diogene, SHOPUS, il CHO Study e The Healthy Weight for Living Study) in cui sono state  utilizzate una varietà di strategie nutrizionali, tra cui la restrizione calorica, la variazione dei contributi di carboidrati e grassi nella dieta e l’aumento dell’assunzione di fibre, e associate ai livelli di glicemia e insulina nei pazienti.

I risultati di questa ricerca collettiva sono stati presentati durante l’ultimo congresso dell’American Diabetes Association (ADA 77th Scientific Sessions).

“Per molti pazienti, l’uso di questi biomarcatori (glicemia e insulina) può portare a una perdita di peso di sei o sette volte maggiore”, ha commentato il prof. Arne Astrup, responsabile del dipartimento di Nutrizione, Esercizio fisico e Sport all’Università di Copenhagen, Danimarca, e co-autore del lavoro. Presa coscienza dell’importanza di monitorare glicemia e insulina, “possiamo educare i pazienti a capire che la dieta che seguono li porterebbe in realtà a un aumento del peso, e ri-orientarli verso una strategia dietetica che funzionerà meglio per loro”.

Per la maggior parte delle persone con prediabete, una dieta ricca di fibre senza restrizioni di calorie sarà molto efficace e migliorerà i marcatori del diabete. In questa sotto-popolazione i carboidrati o i grassi devono essere regolati in base ai livelli di insulina a digiuno.

Per le persone con diabete di tipo 2, una dieta ricca di sani grassi vegetali (come l’olio d’oliva, noci e avocado) sarà efficace per ottenere la perdita di peso. I ricercatori riconoscono che nessun approccio generico funzionerà per ogni singolo paziente. Un approccio “adattato” alle singole risposte metaboliche è invece necessario.

Le strategie per la perdita di peso richiedono una maggiore personalizzazione “Questi risultati sono particolarmente importanti poiché ci permettono di fornire ai prediabetici una strategia personalizzata per aiutarli a perdere peso, che può in ultima analisi impedire o ritardare lo sviluppo del diabete di tipo 2”, ha continuato il professor Astrup. Il Dipartimento di Nutrizione, Esercizio fisico e Sport dell’Università di Copenhagen continuerà a sostenere la ricerca volta a esplorare ulteriori biomarcatori che possono offrire maggiori conoscenze e aiutare a prevedere meglio il successo con diete specifiche e personalizzate, come marcatori relazionati con il microbiota intestinale e provenienti dall’uso  di approcci genomici.

 

Dott.ssa Sara Tulipani, PhD

Essential Coach, Master Internazionale in Nutrizione e Dietetica – FUNIBER, Biologa Nutrizionista

sara.tulipani@gmail.com