L‘obesità infantile è una sfida globale in continua crescita, con cause multifattoriali che spaziano dalla genetica all’ambiente. Un elemento chiave? Il consumo sempre più diffuso di cibi ultra-processati (UPF), prodotti industriali ricchi di zuccheri, grassi e additivi, progettati per essere irresistibilmente gustosi.
Ma perché questi alimenti favoriscono il sovrappeso? Una review pubblicata su Children spiega che la risposta sta nel sistema di ricompensa del cervello. Gli UPF, infatti, stimolano intensamente i circuiti cerebrali del piacere, proprio come accade con alcune sostanze d’abuso. Il rilascio di dopamina, il neurotrasmettitore della gratificazione, rende questi cibi altamente appaganti, spingendo a consumarne in eccesso, anche quando non si ha fame. Inoltre, il loro alto indice glicemico e la bassa sazietà inducono a mangiare di più e più frequentemente.
Questa condizione può creare un circolo vizioso: più si consumano cibi ultra-processati, più il cervello si abitua al piacere che generano, riducendo il controllo sull’alimentazione e favorendo il rischio di obesità e disturbi metabolici. Nei bambini, il problema è ancora più grave: le loro abitudini alimentari si formano nei primi anni di vita, influenzando la salute futura.
Come contrastare questa tendenza?
Ridurre l’impatto degli UPF sulla salute infantile richiede un’azione su più livelli:
Educazione alimentare: insegnare ai bambini e alle famiglie l’importanza di una dieta equilibrata, promuovendo il consumo di cibi freschi e poco lavorati.
Regolamentazione del marketing alimentare: limitare la pubblicità rivolta ai bambini per prodotti ultra-processati e promuovere alternative più sane.
Interventi a livello scolastico: migliorare la qualità dei pasti nelle mense scolastiche e incentivare programmi di educazione nutrizionale.
Ruolo dei genitori: proporre pasti fatti in casa, ridurre la presenza di snack industriali e dare il buon esempio con abitudini alimentari sane.
Gli UPF rappresentano una delle principali minacce alla salute dei più piccoli, influenzando non solo il peso corporeo, ma anche il loro rapporto con il cibo e il benessere futuro. Creare un ambiente alimentare più sano e consapevole è una responsabilità condivisa tra genitori, scuole e istituzioni.
Dr.ssa Maria Luisa Fonte – Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione