L’obesità nell’età pediatrica ed adolescenziale costituisce uno dei principali problemi della Salute Pubblica sia dei Paesi Industrializzati che dei Paesi in via di sviluppo. Di recente la Childhood Obesity Task Force (COTF) dell’Associazione Europea per gli Studi sull’Obesità (EASO) ha definito l’obesità infantile non solo un fattore di rischio per la salute in età adulta ma una vera e propria condizione morbosa del bambino.
Fra le numerose complicanze cliniche che si associano all’Obesità pediatrica ritroviamo anche i Disturbi dell’Alimentazione e Nutrizione (DAN), per i quali l’obesità infantile è considerata un vero e proprio fattore predisponente.
Alla complessità clinica e psicologica di questa condizione si aggiunge la scarsità di dati riguardo al comportamento alimentare dei bambini obesi. Pochi sono infatti gli studi che hanno analizzato i sintomi disfunzionali che, pur non soddisfacendo i criteri diagnostici di uno specifico DAN, costituiscono un campanello d’allarme per lo sviluppo futuro di un vero e proprio disturbo alimentare.
Proprio a causa della natura complessa e delle molteplici sfaccettature cliniche di tale patologia, l’approccio multidisciplinare risulta efficace. In letteratura, tuttavia, non sono chiaramente esplicitati gli effetti del trattamento multidisciplinare sul comportamento alimentare del soggetto pediatrico/adolescente.
Recentemente è stata pubblicata una review sistematica che ha tentato di rispondere ad un importante quesito: quali effetti ha il trattamento multidisciplinare sui sintomi di DAN nel paziente obeso pediatrico?
Lo studio, condotto secondo le linee guida PRISMA (Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses), ha evidenziato un effetto positivo per quanto riguarda emotional eating e i sintomi tipici di Binge Eating (con particolare riferimento alla perdita di controllo davanti al cibo).
Tale studio ha un grande valore in quanto, per la prima volta, sono stati dimostrati gli effetti positivi del trattamento multidisciplinare sui sintomi da DAN in pazienti obesi in età pediatrica indipendentemente dalla riduzione del BMI.
È importante quindi ricordare che, nell’approccio all’obesità di tale fascia d’età, si devono comprendere differenti figure professionali e va proposto al paziente e alla famiglia un approccio pratico finalizzato al cambiamento dello stile di vita.
Dr.ssa Maria Luisa Fonte