Negli ultimi decenni, un sempre crescente numero di ricerche ha evidenziato significative evidenze scientifiche che collegano l’aderenza alla dieta mediterranea a un ridotto rischio di malattie croniche. D’altro canto si sono intensificate le preoccupazioni sull’impatto ambientale del sistema alimentare, soprattutto considerando la crescita demografica prevista nei prossimi anni.
La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha pubblicato recentemente un aggiornamento della precedente piramide alimentare della Dieta Mediterranea (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40087038/) . Questo nuovo modello pone l’accento sugli alimenti di origine vegetale, tra cui frutta, verdura, cereali integrali, legumi e olio extravergine di oliva, alla base del suo funzionamento, riflettendo il loro significato storico e scientifico nella dieta mediterranea. I prodotti di origine animale, in particolare le carni rosse e trasformate, vengono ridimensionati, mentre latticini, carni bianche e uova sono raccomandati per un consumo moderato settimanale. La piramide raccomanda inoltre di limitare zuccheri aggiunti, sale e alcol per affrontarne i legami con le malattie croniche. I principi di sostenibilità sono integrati nel quadro, dando priorità ad alimenti locali, stagionali e minimamente trasformati, scoraggiando al contempo lo spreco alimentare. La piramide è in linea con le raccomandazioni globali della FAO e dell’OMS e offre una guida completa per adottare uno stile di vita alimentare sano e sostenibile, preservando le tradizioni culturali e affrontando le sfide nutrizionali e ambientali contemporanee.
La base della Piramide, come si può vedere nell’immagine, è composta da due sezioni, entrambe contenenti alimenti da consumare quotidianamente. La sezione inferiore comprende frutta, verdura e olio extravergine di oliva. La parte superiore della base della Piramide contiene sempre gli alimenti di consumo quotidiano con una posizione dominante per i cereali integrali come fonte principale di carboidrati ed energia. A latte e yogurt sono stati assegnati una posizione nella nuova Piramide accanto a cereali e frutta secca e raccomandati per un consumo giornaliero mentre il formaggio è stato posizionato nella parte centrale della Piramide per un consumo meno frequente e settimanale, dando la preferenza ai formaggi freschi rispetto a quelli a pasta dura e molto stagionati che rappresentano una fonte rilevante di sale nella dieta. Le Linee Guida italiane raccomandano l’uso regolare di frutta secca in considerazione del loro contenuto di acidi grassi polinsaturi, vitamine, minerali e sostanze bioattive seppur in moderazione (30 g/die) tenendo conto del loro contenuto energetico, pertanto questo gruppo alimentare è stato collocato alla base accanto ai cereali.
Anche la parte centrale della Piramide è composta da due sezioni che includono alimenti che sono fonti di proteine vegetali o animali. Le due principali fonti proteiche raccomandate, legumi e pesce, sono posizionate nella sezione inferiore insieme ai già menzionati latticini freschi (ricotta, mozzarella, ecc.). Un maggior consumo di legumi in sostituzione degli alimenti che forniscono proteine animali è auspicabile non solo per la salute umana ma anche per ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare: la frequenza di consumo raccomandata di 3–4 volte a settimana mira a garantire l’equilibrio complessivo della dieta tenendo conto della presenza di tutte le altre fonti proteiche, comunque un consumo più frequente non ha effetti collaterali sostanziali. Per quanto riguarda il pesce, mangiare circa 2 g/settimana di acidi grassi omega-3 da fonti ittiche può ridurre il rischio di morte per malattie cardiache di oltre un terzo: questa quantità può essere raggiunta consumando 150 g di pesce grasso due o tre volte a settimana. Nell’area del Mediterraneo dovrebbe essere data la preferenza al piccolo pesce locale (“pesce azzurro”) sia per ragioni nutrizionali che ambientali. Un elevato consumo di pesci come il tonno o il pesce spada, che possono bioconcentrare il mercurio, essendo in cima alla catena alimentare, impone un rischio significativo di effetti tossici neurologici; inoltre, a livello globale e mediterraneo, la pesca eccessiva di grandi specie predatrici sta avendo un impatto sull’ecosistema marino erodendo le risorse marine naturali. La parte superiore della parte centrale della Piramide comprende, insieme ai formaggi a pasta dura, altre fonti di proteine animali, ovvero carni bianche e uova, e una fonte alternativa di carboidrati, ovvero le patate. Il consumo di carni bianche, in particolare pollame, così come di uova è raccomandato su base settimanale insieme al consumo di formaggio, che deve essere considerato come una fonte proteica principale nel pasto piuttosto che una portata aggiuntiva. Al contrario, la carne rossa e in particolare quella trasformata, che oggi nei paesi mediterranei viene spesso proposta come antipasto di un pasto, è posta al vertice della Piramide e destinata a un consumo occasionale; si tratta di un passo avanti importante a favore di un’alimentazione decisamente più a base vegetale rispetto alle precedenti versioni della Piramide che suggerivano un consumo regolare di carni rosse/trasformate su base settimanale.
Nella nuova Piramide della dieta mediterranea il consumo di patate è stato spostato dalla fascia base a quella intermedia rispetto alle versioni precedenti, ovvero da un consumo giornaliero a uno settimanale: ciò è stato motivato da comportamenti dei consumatori e da ragioni nutrizionali. Infatti, le patate sono sempre più utilizzate come contorni, spesso in sostituzione di alimenti di origine vegetale, piuttosto che come principale fonte di carboidrati del pasto. In termini di effetti nutrizionali, il consumo di patate su base giornaliera ha un impatto significativo sui livelli di glucosio postprandiale e sul rischio di aumento di peso e diabete di tipo 2 rispetto a quantità isocaloriche di cereali integrali; le patate quindi non possono essere considerate un’alternativa equivalente alla pasta o al riso integrale come fonte di energia e carboidrati e il loro consumo come contorno nello stesso pasto con i cereali dovrebbe essere evitato. Insieme alle carni rosse/trasformate, il vertice della Piramide è occupato da tutti i prodotti contenenti grandi quantità di zuccheri aggiunti (dolci, bevande zuccherate, biscotti, la maggior parte degli snack, caramelle, ecc.)
Grande rilevanza viene data all’eccesso di zucchero, sale e alcol, tre fattori troppo spesso trascurati sebbene largamente responsabili dell’insorgenza di importanti malattie croniche non trasmissibili. Questo spiega perché, nella parte superiore della figura, sul lato sinistro della Piramide, si è deciso di richiamare l’attenzione sulla necessità della massima moderazione nell’uso di questi componenti: “Zucchero, sale e alcol: meno ce n’è, meglio è”
Nello spazio sottostante la Piramide sono riportati graficamente alcuni aspetti importanti di uno stile di vita mediterraneo sano e sostenibile: tra questi rientrano la necessità di un’adeguata idratazione utilizzando preferibilmente la rete idrica pubblica, il valore della convivialità e dell’attività fisica regolare per il controllo del peso corporeo e come pratica salutistica, la preferenza per prodotti freschi di stagione al posto di cibi fortemente trasformati, l’uso di spezie ed erbe aromatiche per insaporire i cibi, l’attenzione ad evitare o ridurre il più possibile gli sprechi alimentari e a fare scelte alimentari rispettose della biodiversità naturale.
La nuova Piramide della Dieta Mediterranea di SINU segna un’evoluzione significativa, fondata su prove scientifiche all’avanguardia e principi di sostenibilità. Alla base, questo modello aggiornato pone maggiore enfasi sugli alimenti di origine vegetale, in particolare frutta, verdura e olio extravergine di oliva, promuovendo al contempo cereali integrali e legumi come fonti primarie di nutrienti. Promuove un approccio misurato ai prodotti di origine animale, in particolare alle carni rosse e trasformate, riflettendo un passaggio verso modelli alimentari più sostenibili. La Piramide sottolinea inoltre l’importanza della moderazione nel consumo di zuccheri aggiunti, sale e alcol, integrando queste raccomandazioni perfettamente nella sua struttura. Intrecciando considerazioni ambientali ed economiche, questa piramide rivista offre una guida olistica a una moderna dieta mediterranea. Non solo mira a migliorare la salute della popolazione, ma anche a preservare le tradizioni alimentari culturali, affrontando al contempo le sfide nutrizionali ed ecologiche del nostro tempo. In sostanza, questa nuova Piramide fornisce un quadro pratico e lungimirante per adottare uno stile di vita alimentare sostenibile e salutare nel XXI secolo.
Elisabetta Marotti
Per approfonfodimenti:
Mediterranean diet: Why a new pyramid? An updated representation of the traditional Mediterranean diet by the Italian Society of Human Nutrition (SINU)Francesco Sofi et al, Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2025 Aug;35(8):103919. doi: 10.1016/j.numecd.2025.103919. Epub 2025 Feb 21. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40087038/