Disturbo Post Traumatico da Stress e Disturbi Alimentari

Il disturbo post traumatico da stress è descritto nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM)come l’insieme di gravi sofferenze psicologiche conseguenti ad un evento traumatico, terrificante, violento o catastrofico capace di colpire direttamente l’individuo.

Come tanti altri disturbi psicologici, è di natura complessa e richiede un approccio multidisciplinare.

Il disturbo post traumatico da stress (PTSD) prevale soprattutto in luoghi e zone che hanno subito catastrofi, guerre, in cui si ha un tasso del disturbo di circa il 40%, rispetto ad altre zone non colpite in cui il tasso prevale al 1,1% fino al 12% (causa di violenze domestiche, violenze sessuali). 

Quando il dolore e la sofferenza del soggetto che ha subito l’evento traumatico si prolunga per oltre un mese dall’esposizione, e si ha in corrispondenza una interferenza rispetto alla vita quotidiana, si arriva alla diagnosi di PTSD.

Il PTSD si correla, inoltre, a diverse patologie quali: sindrome metabolica, malattia cardiovascolare, diabete mellito 2, insonnia e alcune patologie autoimmuni (artrite reumatoide, psoriasi…). 

Il Disturbo Post Traumatico da Stress si associa anche al disturbo alimentare.

Nello specifico, il grande stress subito dal paziente, genera un’attivazione a livello neurologico dei circuiti dopaminergici della ricompensa: di conseguenza l’ingestione di cibi  particolarmente ricchi di zuccheri e grassi arriva a inibire i sentimenti di angoscia.

Questa strategia di adattamento risulta, quindi, disadattiva in quanto prevale l’uso di cibo spazzatura per attenuare momentaneamente lo stress del trauma. Tale strategia porta nel lungo termine all’incremento ponderale e all’obesità. 

Questi presupposti trovano, in effetti, conferma in diversi studi che correlano il PTSD al Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder, BED).

L’angoscia diventa, quindi, il fattore scatenante della perdita di controllo e dell’abbuffata (binge eating).

Inoltre, altri studi hanno confermato una relazione tra il PTSD, il BED e la Bulimia Nervosa.

Infine, è importante ricordare che il Disturbo Post Traumatico da Stress ha un grande impatto sulla vita del soggetto e sulla sua famiglia.

Si tratta, di conseguenza, di una patologia che richiede un intervento multidisciplinare integrato dal punto di vista farmacologico e psicoterapeutico. 

L’associazione con BED, obesità, sindrome metabolica, malattie cardiovascolari, dieta sbilanciata, scarsa attività fisica e cattiva qualità del sonno suggeriscono, inoltre, l’importanza di integrare un intervento di tipo nutrizionale nella terapia multidisciplinare del PTSD.

In conclusione, sarebbero auspicabili ulteriori studi focalizzati sulle modifiche del comportamento alimentare nel PTSD e su possibili protocolli di intervento nutrizionale specifici per il disturbo stesso.

 

Dr.ssa Roberta Tallarini

Biologa Nutrizionista

Diplomata al Master di I livello in Trattamento Integrato Multidiciplinare dei Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione

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