Cosa rende una dieta sana?

Parallelamente alla crescita di sovrappeso e obesità, abbiamo visto negli ultimi anni l’imporsi della Diet Industry. Le proposte presenti sul mercato per poter ridurre e/o controllare il proprio peso sono tantissime e spesso contrapposte ai modelli dietetici supportati dalla ricerca scientifica.

La iper-informazione genera confusione e una domanda fondamentale: cosa rende una dieta sana?

È ormai noto che le scelte dietetiche contribuiscono ad aumentare il rischio di sviluppare alcune condizioni quali ipertensione, ipercolesterolemia, sovrappeso/obesità e infiammazione. A loro volta tali condizioni incrementano il rischio di sviluppare patologie associate come malattie cardiovascolari, diabete e cancro.  

Esiste, in effetti, una correlazione causale tra l’incremento di malattie croniche non trasmissibili e il modello dietetico occidentale, caratterizzato da elevato apporto di grassi saturi, carni processate, cereali raffinati, sale e zuccheri.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, riconoscendo la dieta come determinante di patologia, ha incluso nel Global Action Plan for the Prevention and Control of Noncommunicable Diseases strategie per ridurre sia le scelte alimentari considerate non sane, sia altri fattori quali sedentarietà, tabagismo e abuso di alcol.

Ma cosa definisce la dieta sana?

Risponde a questa domanda una recente review pubblicata su Nutrients.

La scienza dell’alimentazione è in continua evoluzione e negli ultimi anni ha sempre più focalizzato l’attenzione sui pattern alimentari, più che sui singoli alimenti e nutrienti.

La dieta salutare è quella in cui i macronutrienti sono consumati in proporzioni appropriate e sufficienti ai fabbisogni energetici e fisiologici, fornendo al contempo una corretta assunzione di micronutrienti e acqua. 

In generale, i modelli di dieta sana possono essere descritti come quelli ricchi in alimenti di origine vegetale, frutta e verdura fresca, antiossidanti, semi oleosi, soia, basso apporto di acidi grassi saturi e trans, proteine di origine animale e zuccheri raffinati. 

Questo modello alimentare era già presente e radicato culturalmente in alcune zone quali quella Mediterranea e quella asiatica.

Altri modelli dietetici come la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), la dieta MIND (Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay) e la dieta nordica nascono da evidenze scientifiche adattate a diversi obiettivi e tradizioni.

In aggiunta ai modelli alimentari, la ricerca è concorde nell’includere altri elementi quali la regolare pratica di attività fisica, la socializzazione e un sonno adeguato.

A questi fattori andrebbe associata la riduzione di abitudini dannose quali tabagismo, abuso di alcol, sedentarietà, eccessivo screen time e stress.

Questi elementi sono tanto importanti da essere stati inclusi, negli ultimi anni, nelle moderne piramidi alimentari, ricordando che uno stile di vita complessivamente sano dipende da molteplici fattori.

Definire, quindi, una dieta come sana significa prendere in considerazione vari aspetti, con una visione globale. Come visto, diversi modelli si adattano a tale definizione, nel rispetto sia delle tradizioni culturali sia delle evidenze scientifiche. 

Adottare e promuovere questi modelli dietetici significa non solo promuovere un ottimale stato di salute, ma anche ridurre il rischio di sviluppare patologie croniche, dalle malattie cardiovascolari al cancro.

 

Dr.ssa Maria Luisa Fonte – Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione