Depressione, Ansia e Microbiota

Un recente studio condotto dall’Università di Deakin, in Australia, e pubblicato sul Journal Nutritional Neuroscience, ha rilevato che molti fattori della nostra alimentazione, incluso il microbiota, influiscono direttamente sul nostro stato d’animo, mostrando una relazione diretta con la depressione e l’ansia.

Nei paesi industrializzati, sia la depressione che l’ansia sono problemi di salute considerati ormai problemi comuni e molto frequenti: la depressione coinvolge circa il 6,2% della popolazione tra i 18 e gli 85 anni, mentre l’ansia, più frequente, coinvolge il 14,4% della popolazione adulta.  

Questi disturbi mentali, solitamente, risultano associati a problemi intestinali, suggerendo una relazione bidirezionale tra salute mentale e funzione intestinale. 

Gli autori dello studio evidenziano come esistano già diverse ricerche scientifiche che associano la flora intestinale con la depressione. Diversi meccanismi potrebbero spiegare questa associazione, come lo stato infiammatorio, l’intestino permeabile, lo squilibrio che si crea tra neurotrasmettitori e recettori, ma soprattutto alcune carenze nutrizionali, come la mancanza di acidi grassi Omega 3, vitamine e tiramina.

La soluzione a questi disturbi potrebbe essere il consumo di alimenti funzionali, un argomento nuovo e di grande interesse. Gli alimenti fermentati sono appunto considerati alimenti funzionali grazie ai loro dichiarati benefici per la salute. Il processo di fermentazione microbica converte i substrati alimentari in prodotti più ricchi sia da un punto di vista nutrizionale che funzionale: come risultato si ottengono microrganismi funzionali (i probiotici), aumentano i batteri benefici per il nostro intestino (prebiotici) e aumentano i componenti bioattivi (biogenici).

Questi batteri, nella maggior parte dei casi, risultano benefici per  la nostra flora intestinale e possono avere grandi ripercussioni sul nostro corpo, incluso il cervello. Questi ingredienti funzionali attuano biologicamente nel tratto gastrointestinale e hanno la capacità di modificare il microbiota intestinale.

I ricercatori australiani sono consapevoli dei limiti del presente studio, e commentano: “Questa ricerca mostra la forte relazione tra alimenti fermentati, depressione e ansia. Ma su questo tema vi sono ancora poche conoscenze, sono dunque necessari ulteriori ricerche per  studiare nei dettagli i meccanismi e gli effetti degli alimenti fermentati sulla nostra salute gastrointestinale”.

Lo studio:  “Fermented foods, the gut and mental health: a mechanistic overview with implications for depression and anxiety”

Dr.ssa Francesca M. Trinastich