Terapia medica nutrizionale nel diabete mellito tipo 2

Il diabete mellito con le sue complicanze sta assumendo una rilevanza sempre maggiore, al punto che a livello mondiale si parla di epidemia. La diffusione del diabete in Italia è quasi raddoppiata in trent’anni (dati ISTAT): ciò è dovuto sia all’invecchiamento della popolazione che ad altri fattori (obesità e sedentarietà), nonché all’anticipazione delle diagnosi (che portano in evidenza casi prima sconosciuti) e all’aumento della sopravvivenza dei malati di diabete.

Nell’ultimo decennio, la mortalità per diabete si è ridotta di oltre il 20%. La dieta svolge un ruolo fondamentale nella terapia della malattia, in sinergia con la terapia farmacologica e la pratica di attività fisica. Le persone con alterate glicemie e Diabete Mellito tipo 2 devono essere seguite per la terapia medica nutrizionale (TMN) da un medico dietologo e/o dietista con formazione specifica, il tutto nel contesto di un team diabetologico, per raggiungere il target terapeutico anche attraverso una terapia medica nutrizionale individualizzata. La TMN va ottimizzata in considerazione dello stile di vita, attività fisica, terapia ipoglicemizzante, esigenze personali e target metabolico; ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e il benessere fisiologico e nutrizionale prevenendo le complicanze a breve e lungo termine. Migliorando il controllo glicemico si riduce inoltre il tasso di ospedalizzazione.

È raccomandato il calo di peso per i diabetici in sovrappeso e per quelli obesi; per ottenere il calo di peso e mantenerlo è necessaria la riduzione dell’intake calorico di 300-500 kcal/die con un dispendio energetico di 200-300 kcal per favorire un lento ma progressivo calo di peso.

La tipologia di dieta da incoraggiare nei soggetti ad alto rischio è la dieta mediterranea, ricca in fibre, frutta, verdura e cereali integrali e povera in grassi animali.

Non ci sono evidenze per cui vadano suggerite diete a basso contenuto di carboidrati < 130 gr nei diabetici, ma vanno comunque consigliate diete con frutta, verdura e cereali integrali. Se l’apporto dei carboidrati supera le raccomandazioni è bene assumere alimenti integrali e con più basso indice glicemico. L’uso delle diete a scambio o il conteggio dei carboidrati sono importanti per il controllo glicemico nei pazienti in terapia con insulina basal bolus.

Per quanto riguarda l’apporto proteico, le proteine nei pazienti non nefropatici non dovrebbero superare il 10-20% dell’apporto; nei nefropatici non vanno superati gli 0.8 gr per Kg di peso corporeo. Le proteine possono determinare un aumento della risposta insulina post prandiale senza aumenti della concentrazione di glucosio, per cui non vanno utilizzate per trattare un episodio di ipoglicemia acuto o per prevenire l’ipoglicemia notturna. Non vanno raccomandate diete iperproteiche nei diabetici per favorire il calo ponderale (proteine > 20% perché non si conoscono gli effetti a lungo termine sulla funzionalità renale e sul rischio cardiovascolare).

I grassi non devono superare il 20-35%, con i saturi <10% (8% se valori elevati di LDL), colesterolo 300 mg (200 mg se valori plasmatici elevati); vanno evitati i grassi Trans. Vanno assunte 2 porzioni a settimana di pesce preferibilmente azzurro per favorire assunzione di acidi grassi omega 3.

Gli alcolici vanno evitati negli obesi, ipertrigliceridemici, se c’è storia di pancreatite e gravidanza; possono consumare 1 porzione le donne e 2 porzioni gli uomini. In chi assume insulina vanno assunti ai pasti dove si mangiano carboidrati per evitare il rischio di ipoglicemie. I dolcificanti acalorici sono sicuri se consumati in quantità moderata. La supplementazione con antiossidanti non è raccomandata, mentre va favorita l’assunzione di nutrienti che li contengano naturalmente con macronutrienti e vitamine come frutta e verdura.

Non è raccomandato l’uso di alimenti dietetici per diabetici.

Elisabetta Marotti

Per approfondimenti:

“Standard italiani per la cura del diabete mellito 2018” Associazione Medici Diabetologi (AMD)  e Società Italiana di Diabetologia (SID)

http://www.siditalia.it/divulgazione/alimentazione-e-diabete

“Anni 2000-2016 IL DIABETE IN ITALIA, Report ISTAT, Luglio 2017”