Tassazione sui soft-drinks: valutazione dell’impatto sull’economia e sulla salute!
La crescente evidenza degli effetti negativi sulla salute, dovuta al consumo di bevande zuccherate, ha portato a programmare azioni d’urto per limitarne l’acquisto. Per attuare ciò esistono diverse opzioni: intensificare i controlli sulla commercializzazione di bevande zuccherate, imporre limiti… Leggi di più
Sindrome post-vacanziera: l’alimentazione aiuta
La semFYC (Sociedad Española de Medicina de Familia y Comunitaria) ha pubblicato in rete un documento rivolto ai medici di famiglia, con informazioni su come aiutare i pazienti affetti da “sindrome post-vacanziera”. Tra le raccomandazioni della… Leggi di più
La prevenzione del rischio cardiovascolare inizia nella pancia della mamma
Una review, oggetto del lavoro di ricercatori dei dipartimenti di Pediatria dell’Università di Torino e di Modena, ha esaminato l’impatto della nutrizione sul rischio cardiovascolare sin dalle più precoci fasi delle vita. La nutrizione infatti svolge un ruolo preventivo fondamentale sin dall’epoca prenatale e nelle diverse età della crescita. La condizione metabolica e neuro-endocrina cui è sottoposto il feto è rilevante per la “programmazione metabolica”. E’ dimostrata inoltre l’importanza delle modalità di allattamento e di svezzamento con particolare interesse per l’assunzione di proteine nel controllo dei fattori di rischio cardiovascolari. La corretta distribuzione di macronutrienti (lipidi, proteine e carboidrati) dall’infanzia all’adolescenza favorisce una crescita corretta e risulta utile a prevenire l’insorgenza dei determinanti di rischio di malattia cardiovascolare in età adulta, quali dislipidemia, ipertensione, insulino resistenza e obesità. Vediamo nel dettaglio ciò che emerso sul ruolo materno durante la gestazione. Leggi di più
Chi dorme poco, mangia di più
Questa affermazione è la sintesi del lavoro di ricerca di Matthew Walker e del suo team dell'Università della California a Berkeley, recentemente pubblicato su Nature Comunications e ripreso poi da Le Scienze. Spesso i nutrizionisti quando parlano di stile di vita si soffermano su attività fisica, uso/abuso di alcol, fumo di sigaretta ma è doveroso cominciare a parlare con i pazienti anche di altro … ad esempio dell’importanza del sonno. Dalla ricerca in oggetto, arriva la conferma che esiste una relazione tra la mancanza di sonno e un reale aumento del fabbisogno metabolico o della fame. Tanto maggiore è la carenza di sonno tanto più forte è il desiderio di cibo. E’ il cattivo funzionamento dei circuiti cerebrali che presiedono al comportamento alimentare, in particolare a quelli destinati a valutare il valore e l'appetibilità dei diversi cibi, che innesca il desiderio di cibi ipercalorici. Leggi di più