Nuovo approccio terapeutico per bloccare il Binge eating disorder

Un nuovo bersaglio terapeutico per il trattamento del Binge eating disorder è stato identificato dai ricercatori della Boston University School of Medicine (BUSM).

Lo studio, pubblicato nel Neuropsychopharmacology Journal, riporta gli effetti benefici dell’attivazione di una classe di recettori, il Trace Amine-Associated Receptor 1 (TAAR1) sul BED. Il TAAR, scoperto nel 2001, è un recettore che lega alcune molecole nel cervello dette “ammine traccia”.

Il disturbo da Disordine da alimentazione incontrollata (BED) colpisce, negli USA, circa 15 milioni di persone che soffrono di forme di obesità e disturbi alimentari. Esso è caratterizzato da episodi di assunzione di grandi quantità di cibo, spesso molto rapidamente, fino ad un vero e proprio “punto di disagio”. Questi “super mangiatori”, sperimentano spesso una perdita di controllo durante l’abbuffata a cui segue però un senso di vergogna, angoscia o colpa.

Lo studio ha importanti implicazioni per il trattamento di tutte le patologie che sono caratterizzate dal Binge eating disorder. Ad oggi i trattamenti terapeutici realmente efficaci sono molto pochi. I risultati di questo studio forniscono una nuova opportunità verso lo sviluppo di una indita classe di farmaci con un nuovo bersaglio inesplorato fin ora.

In questo lavoro (caso contro – controllo) i ricercatori hanno creato un modello sperimentale che ha sviluppato nel campione un comportamento “binge eating disorder zuccherino” verso l’assunzione di cibo al gusto di cioccolato, rispetto al controllo.

I ricercatori hanno quindi testato se la somministrazione di un agonista TAAR1, RO5256390, potesse ridurre i comportamenti disadattivi di alimentazione.

I dati hanno dimostrato che RO5256390 era in grado di bloccare una condizione di Binge Eating Disorder verso gli zuccheri, annullando la tendenza compulsiva verso il cibo spazzatura e arrestando il comportamento a mangiare in maniera compulsiva in un ambiente potenzialmente pericoloso.

I ricercatori hanno osservato che TAAR1 era diminuita nella regione del cervello importante per il processo decisionale e funzione esecutiva (corteccia infra-limbica) dei modelli sperimentali rispetto ai controlli.

Il TAAR1 sembrerebbe funzionare come una sorta di “freno” nelle aree del cervello coinvolte nel processo decisionale e funzione esecutiva. I soggetti esposti sembrerebbero perdere questo freno quando esposti al cibo spazzatura mostrando, doi conseguenza, comportamenti di dipendenza verso il cibo aberranti.

In conclusione, lo studio ha dimostrato che è possibile ripristinare questo freno attivando questo recettore, offrendo una strategia terapeutica reale verso il Binge eating disorder.

Giacomo Pagliaro

 

Per maggiori info:

http://www.nature.com/npp/journal/vaop/naam/abs/npp2016233a.html