Blocco metabolico: cos’è e come evitarlo

Nella pratica professionale, mi capita spesso di avere a che fare con clienti che mi contattano per un problema comune: il blocco metabolico. Di solito si tratta di persone che hanno alle spalle vari tentativi di perdita di peso “fai-da-te”, o che ripetono da tempo le stesse diete prescritte loro in passato da altri professionisti, ma che ormai non sortiscono più effeti sul peso.

Il blocco metabolico è una situazione di rallentamento della spesa energetica che si riflette in una maggiore difficoltà di perdere peso e generalmente si instaura quando la persona si “mette a dieta” per l’ennesima volta e/o nell’ennesimo modo.

Si tratta di un meccanismo fisiologico, di adattamento evolutivo metabolico. Il corpo si è ormai abituato alla condizione di deficit calorico e nutrizionale, e si adegua ad un nuovo stato di equilibrio (omeostasi) garantendo il suo corretto funzionamento anche in una condizione di “penuria”.

Diversi organi dell’organismo comunicano tra loro attraverso ormoni per gestire le riserve energetiche (l’immagazzinamento delle energie o il loro consumo). In questa attività collaborano principalmente  tessuto adiposo e fegato, ma anche il tessuto muscolare entra in gioco regolando la sua spesa energetica e andando a “sacrificare” una parte di sé, qualora si abbiano periodi di forte digiuno o scarsità energetica e nutrizionale.

Durante un blocco metabolico, l’organismo non funziona di meno o peggio. I livelli ormonali e metabolici si abbassano e tramite questa regolazione ormonale metabolica l’organismo si adegua al nuovo stato nutrizionale.

Il blocco metabolico può far sì che si osservi lo stallo del peso nonostante la persona intraprenda un regime alimentare ipocalorico (che rimane invariato per lunghi periodi di tempo), una perdita di peso molto lenta o con difficoltà.

Questo fenomeno adattativo ha origini ancestrali essendo un meccanismo di difesa che ha permesso ai nostri antenati di far fronte alle avversità e alle carestie. Il nostro organismo si è evoluto affinché possa limitare l’utilizzo delle riserve energetiche e nutrizionali che ha creato durante i periodi di disponibilità di cibo, e così usarle in modo parsimonioso durante periodi di assenza o scarsità di cibo. Questo meccanismo viene chiamato da molti autori “inverno metabolico“, dato che l’inverno è per definizione un periodo di freddo e scarsità di cibo.

Piu frequente nelle donne

In questo contesto evolutivo, non stupisce quindi il perché le donne tendano ad accumulare più tessuto adiposo rispetto agli uomini e il blocco metabolico sia più comune tra le donneIl corpo femminile tende a immagazzinare più riserve energetiche. Questo è necessario per garantire la riproduzione e lo sviluppo del feto in caso si verifichino periodi di scarsezza di risorse.

Perché il metabolismo si blocca e cosa fare per evitarlo

  1. DIETE SCORRETTE
  2. STRESS
  3. CARENZA DI SONNO
  4. RITORNO AL “PESO MEMORIA”

 

  1. DIETE SCORRETTE

Il blocco metabolico spesso si riscontra in chi ha un passato di tante diete auto gestite scorrette che in qualche modo innescano i meccanismi di difesa che il nostro organismo ha acquisito nel corso della sua evoluzione.

Si tratta soprattutto di diete “lampo”, nutrizionalmente sbilanciate. Questi regimi fai-da-te inizialmente possono persino garantire una perdita di peso molto rapida, ma purtroppo mettono a rischio l’integrità della massa magra e attivano l’allerta del corpo che si mette in “ibernazione metabolica”. Soprattutto se ripetuti, si pagano alla lunga con la riacquisizione più veloce del peso perso, una scarsa capacità di mantenere la forma fisica desiderata e l’impossibilità di perdere peso nuovamente.

Affinché i risultati di una strategia dietetica per il dimagrimento siano di lunga durata, devono essere raggiunti in un tempo adeguato. La velocità spesso non è sinonimo di risultati mantenuti nel tempo. I pochi mesi di un peso che consideriamo ideale, si pagano spesso con un dimagrimento che non è solo composto da una perdita di massa grassa e che mette il corpo in una condizione di blocco metabolico.

Ecco, quindi, che ci si rivolge al Nutrizionista quasi come ultima spiaggia, quando invece dovrebbe essere la prima.

In questi casi, riattivare il metabolismo è possibile, però richiede la messa in atto di strategie specifiche per bypassare il problema:

  • la soluzione non è universale, bensì va studiata sul paziente in funzione del suo stato e iter dietetico passato;
  • spesso il percorso è più complesso, soprattutto dal punto di vista delle tempistiche (il cammino verso il dimagrimento è più lungo di quanto sarebbe se ci si fosse rivolti prima ad un professionista). Dal punto di vista psicologico, uscire dal blocco metabolico richiede quindi pazienza, perseveranza e fiducia;
  • la prima cosa da fare quando qualcosa non funziona e la condizione si protrae da tempo è cambiare. Durante una dieta ipocalorica il livello di leptina si riduce. Per far sì che torni a concentrazioni normali sono necessarie almeno 72 ore in un regime normocalorico. Considerando le tempistiche, quindi, un solo pasto o un giorno di “sgarro” non è sufficiente per “riattivare” il metabolismo e uscire dal blocco;
  • il secondo principio è la gradualità, per non creare un nuovo “shock” metabolico all’organismo. Poco alla volta si può così portare il metabolismo ad essere più efficiente ed efficace nell’ottica della ripresa del calo ponderale. I carboidrati sono il nutriente fondamentale per alzare il metabolismo ma vanno reintrodotti in modo molto graduale, soprattutto dopo una dieta chetogenica o Low-Carb, per mantenere sotto controllo i livelli di insulina e non “stressare” il pancreas in modo improvviso.

 

  1. STRESS

Oltre alle diete scorrette e alla restrizione calorica eccessiva e troppo prolungata, ci possono essere altre cause che attivano il blocco e lo stallo del peso.

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Sara Tulipani

+34 622 17 83 79 / sara.tulipani@gmail.com

Life Coach specializzata in cambi di alimentazione e stile di vita,

Dottore di Ricerca in Alimenti e Salute,

Tutor Accademico dei Master Internazionale in Nutrizione e Dietetica – FUNIBER