I kiwi sono un frutto ricco di nutrienti e, nell’ultimo decennio, oggetto di numerosi studi.
Sono eccezionalmente ricchi di vitamina C e contengono una vasta gamma di altri nutrienti, in particolare fibra alimentare, potassio, vitamina E e acido folico, nonché vari componenti bioattivi, tra cui una vasta gamma di antiossidanti, fitonutrienti ed enzimi.
In commercio esistono principalmente due varietà: il kiwi verde, o kiwi Hayward, e quello giallo, Zespri® Sungold.
La cultivar Hayward è una bacca di forma ovale con una pelle pelosa marrone opaca, con polpa verde traslucida brillante intervallata da diverse file di piccoli semi neri. Il sapore è fatto da una combinazione di note piccanti e agrodolci.
La cultivar Zespri® Sungold (Actinidia chinensis ) ha una polpa giallo brillante circondata da una pelle liscia, senza peli, color bronzo, con un sapore dolce e tropicale.
Nel ventesimo secolo, il kiwi è passato dall’essere una specie selvatica parzialmente sfruttata dall’uomo all’essere una coltura commerciale di importanza economica internazionale. I kiwi sono originari delle foreste temperate delle montagne e delle colline del sud-ovest della Cina.
Oggi la Nuova Zelanda è un grande produttore di kiwi. All’inizio del ventesimo secolo, i semi e le piante erano considerati curiosità ornamentali senza valenza nutrizionale. L’introduzione del kiwi in Nuova Zelanda può essere fatta risalire a un insegnante di scuola, Isabel Fraser, che nel 1904 tornò da una visita in Cina con semi del frutto.
In questo articolo analizzeremo le proprietà nutrizionali del kiwi ed i vantaggi che possiamo ottenere da un loro consumo regolare.
Il kiwi è conosciutissimo per il suo contenuto altissimo di vitamina C.
I livelli nella cultivar verde Hayward sono in genere compresi tra 80 e 120 mg per 100 g di peso fresco. Questa naturale variazione di quantità di vitamina C nei frutti, incluso il kiwi, è dovuta a numerosi fattori che includono la regione e le condizioni di coltivazione, l’uso di fertilizzanti, la maturità alla raccolta, il momento della raccolta, le condizioni di conservazione e di maturazione. Il kiwi SunGold contiene 161,3 mg di vitamina C per 100 g, quasi tre volte la quantità presente nelle arance e nelle fragole in base al peso della polpa commestibile.
Dal punto di vista tecnico e sensoriale, si ritiene che l’elevato tenore di acido ascorbico e il basso contenuto di tannini nei kiwi spieghino perché il frutto tagliato non sviluppa la tipica reazione di doratura che si verifica nella maggior parte degli altri frutti.
La vitamina C (acido ascorbico) è un nutriente essenziale per l’uomo. È un cofattore di metallo-enzimi necessari per la biosintesi di collagene, l-carnitina, catecolamina, neurotrasmettitori e ormoni peptidici come l’ossitocina.
È noto che affaticamento e letargia sono i primi sintomi comuni della carenza subclinica di vitamina C e possono essere risolti con l’integrazione della stessa vitamina.
Gli effetti della vitamina C sull’affaticamento sono probabilmente spiegati dalla sua funzione in vivo come cofattore enzimatico per la sintesi di importanti biomolecole come la dopamina.
Alti livelli di vitamina C nei kiwi possono migliorare la biodisponibilità del ferro e contribuire a ridurre senso di stanchezza e di mancanza di energia.
I kiwi contengono livelli relativamente alti di vitamina E, rispetto ad altri frutti comunemente consumati. Il kiwi SunGold e il kiwi verde contengono 1,40 e 1,46 mg per 100 g, rispettivamente, di α-tocoferolo presente nella polpa. Fiorentino, in uno studio del 2009, ha anche identificato una nuova forma di vitamina E nei kiwi, il δ-tocomonoenolo, con una capacità molto elevata antiossidante e antiradicali liberi.
I kiwi sono spesso indicati come una buona fonte di folati alimentari.
Poiché l’acido folico è estremamente labile e la sua presenza nelle verdure a foglia verde viene facilmente distrutta dalla cottura, i kiwi freschi possono dare un utile contributo alla dieta totale, specialmente durante la gravidanza quando è difficile soddisfare i requisiti di folati. Durante la gravidanza, i fabbisogni di folati sono di 600 μg / giorno, che possono essere raggiunti in sicurezza attraverso l’uso di alimenti convenzionali, alimenti con nutrienti aggiunti e integratori alimentari.
I kiwi verdi e dorati sono buone fonti di potassio, che contengono in genere circa 301-315 mg per 100 g. Il contenuto di sodio nei kiwi è di soli 3 mg per 100 g e può essere descritto come naturalmente povero di sodio. Il rapporto sodio / potassio (Na + / K +) dei kiwi è coerente con le raccomandazioni per aumentare l’assunzione di potassio attraverso un aumento del consumo di frutta e verdura ed è tra i frutti con un bilancio più favorevole nel rapporto Na + / K.
La fibra alimentare del kiwi proviene quasi interamente dalle pareti cellulari delle piante, e in particolare dai polisaccaridi che formano i principali componenti strutturali di queste pareti. L’analisi delle fibre alimentari dei kiwi verdi e oro ha dimostrato che comprendono circa un terzo di fibre solubili e due terzi insolubili, sebbene i kiwi in oro contengano una quantità di fibre totali considerevolmente inferiore rispetto al verde. La frazione di fibra solubile contiene polisaccaridi quasi esclusivamente pectinici, mentre la fibra insolubile è principalmente cellulosa ed emicellulosa. Tra le proprietà fisico-chimiche più importanti delle fibre di kiwi vi sono le proprietà di idratazione, che includono ritenzione idrica, capacità e gonfiore, viscosità (che richiede solubilità) e proprietà che dipendono dalle dimensioni, dalla forma e dalla porosità delle particelle non digerite. La ritenzione idrica è fisicamente rilevante perché influenza il tempo di transito intestinale, la massa ed il volume fecale. Le fibre alimentari dei kiwi sono suscettibili alla fermentazione e favoriscono la produzione di acidi grassi a catena corta, benefici per il nostro microbiota
Man mano che i kiwi si sviluppano e maturano, le concentrazioni dei componenti chimici nei tessuti cambiano. Il cambiamento più marcato nella fisiologia del frutto durante la maturazione porta ad una rapida diminuzione della concentrazione di amido e un conseguente aumento di fruttosio e glucosio. Gli zuccheri predominanti presenti nei kiwi sono glucosio e fruttosio con una piccola quantità di saccarosio presente quando il frutto è maturo e pronto da mangiare. Da un punto di vista fisiologico, il contenuto di zucchero del kiwi, come tutti i frutti, può potenzialmente influenzare la gestione dei livelli di zucchero nel sangue dopo il loro consumo, tuttavia le ricerche attuali suggeriscono che gli effetti della risposta glicemica del kiwi nel suo complesso sono potenzialmente diversi da quello che ci si potrebbe aspettare dai singoli componenti. È interessante notare che l’indice glicemico (IG) dei kiwi è relativamente basso (kiwi verde, 39,3 ± 4,8 e kiwi d’oro, 48,5 ± 3,1).
Oltre ai vari nutrienti nei kiwi sopra descritti, per i quali esistono raccomandazioni sull’assunzione dietetica e funzioni fisiologiche ben descritte, i kiwi contengono una complessa rete di composti minori che possono anche essere associati a benefiche funzioni fisiologiche. Varie specie di Actinidia sono state ampiamente analizzate per i loro profili chimici antiossidanti . Oltre alle vitamine C ed E, gli altri antiossidanti includono i carotenoidi luteina, zeaxantina e β-carotene, clorofille, acido chinico, derivati glucosilici dell’acido caffeico, β-sitosterolo, acido clorogenico, fenoli, inclusi flavoni e flavononi.
A livello di proteine biottive, i kiwi contengono l’actinidina, una proteasi della cisteina. Quest’ultima è molto interessante dato che influenza la digestione delle proteine e può influenzare la permeabilità intestinale. L’actinidina inoltre è il principale allergene del kiwi, normalmente il frutto in sé è bene tollerato, ma ci sono casi particolari in cui può determinare reazioni simil allergiche, fino a situazioni di vera e propria anafilassi. In studi in vitro è stato dimostrato che l’actinidina aiuti la digestione delle proteine sia nello stomaco che nell’intestino tenue. Ad esempio, una serie di fonti proteiche comuni derivate da soia, carne, latte e cereali sono state incubate con un estratto di kiwi contenente actinidina e pepsina a pH 1,9 (una simulazione della digestione gastrica nell’uomo). I risultati di questo modello di digestione gastrica hanno mostrato che per le fonti di proteine del latte, della soia e della carne, la presenza dell’estratto di kiwi ha migliorato la digestione in misura maggiore rispetto alla sola pepsina. Questi studi suggeriscono che l’actinidina può aiutare con la digestione delle proteine nelle regioni gastrica e ileale, il che può essere di beneficio in particolare per gli individui con funzionalità digestiva compromessa. Sempre in studi in vitro, la lipasi gastrica è rimasta attiva, tuttavia l’actinidina ha inattivato efficacemente l’amilasi suggerendo che quando l’amido cotto viene consumato insieme al kiwi è possibile che la digestione dell’amido possa essere ritardata.
Per concludere possiamo dire che vi è un numero sempre più crescente di prove a supporto degli effetti positivi del kiwi nella funzione gastrointestinale in soggetti sani, nonché in soggetti con costipazione e altri disturbi gastrointestinali. Nel complesso, le prove scientifiche per i benefici per la salute dei kiwi devono essere ampliate attraverso la conduzione di studi di intervento sull’uomo ben progettati ed eseguiti che definiscono chiaramente le popolazioni di studio, la quantità e la durata del consumo di kiwi e gli specifici effetti fisiologici.
Dott.ssa Stefania De Chiara
Bibliografia:
Kaur L, Rutherfurd SM, Moughan PJ, Drummond L, Boland MJ (2010) Actinidin enhances gastric protein digestion as assessed using an in vitro gastric digestion model. J Agric Food Chem 58(8):5068–5073. https://doi.org/10.1021/jf903332a
Boland MJ (2013) Kiwifruit proteins and enzymes: actinidin and other significant proteins. In: Boland M, Moughan PJ (eds) Advances in food and nutrition research: nutritional benefits of kiwifruit, vol 68. Academic Press, pp 59–80
Fiorentino A, Mastellone C, D’Abrosca B, Pacifico S, Scognamiglio M, Cefarelli G, Caputo R, Monaco P (2009) δ-Tocomonoenol: a new vitamin E from kiwi (Actinidia chinen- sis) fruits. Food Chem 115(1):187–192