L’Obesità resta uno dei principali problemi di Sanità Pubblica del nostro secolo. La condizione di obesità con deposito adiposo a livello centrale si associa a numerose complicanze cliniche – inclusi depressione e Disturbi dell’Alimentazione e Nutrizione – ed è strettamente connessa all’insorgenza della cosiddetta Sindrome Metabolica (SM).
Con il termine SM si definisce un cluster di fattori di rischio cardiovascolare che ben individuano quei soggetti in cui non solo è maggiore il rischio di sviluppo di malattie cardio metaboliche croniche ma anche la mortalità per tutte le cause.
Il miglior approccio terapeutico alla SM è quello che mira alla riduzione simultanea di tutti i fattori di rischio: obesità centrale, dislipidemia aterogena, iperglicemia e ipertensione arteriosa.
In questo contesto, la Dieta Mediterranea ha un’efficacia riconosciuta per i suoi benefici sulla salute e sul ruolo preventivo delle malattie cardio-metaboliche.
È tuttavia risaputo che attuare e mantenere le modifiche dello stile di vita necessarie alla riduzione dei fattori di rischio è più complicato di quanto si pensi.
Da anni la comunità scientifica è concorde sul fatto che un approccio meramente prescrittivo è totalmente inefficace.
Nel campo della nutrizione clinica la terapia cognitivo comportamentale si è imposta per efficacia e durata nel lungo termine per quanto riguarda il raggiungimento e il mantenimento di uno stile di vita sano ad impronta mediterranea.
Un recente studio randomizzato controllato ha, in effetti, dimostrato in un gruppo di pazienti affetti da SM che l’approccio cognitivo comportamentale è efficace nel promuovere l’aderenza alla Dieta Mediterranea e a una regolare pratica di attività fisica.
L’intervento è stato strutturato in dodici incontri di gruppo, condotti da uno psicologo, a cadenza settimanale.
I pazienti appartenenti al gruppo di intervento hanno riportato un miglioramento significativo soprattutto in termini di riduzione di circonferenza vita e livelli ematici di trigliceridi.
Questo studio ha una valenza molto importante sia a livello di ricerca che di pratica clinica. Incoraggia infatti a intraprendere la strada della multidisciplinarietà in entrambi i campi, abbandonando la strada del mero approccio prescrittivo monodisciplinare ed evidenziando ancora una volta i benefici globali della Dieta Mediterranea.
Dr.ssa Maria Luisa Fonte