L’ovaio policistico (PCOS) è il disturbo endocrino femminile più comune e colpisce circa il 4% -18% delle donne in età riproduttiva. L’eccesso di androgeni determina resistenza all’insulina, iper-insulinemia e dislipidemia. Le donne con PCOS possono anche essere a rischio elevato di carenza di vitamina D.
A questo proposito, è stato condotto un numero crescente di studi per indagare il rapporto specifico tra lo stato della vitamina D e l’ovaio policistico. I recettori della vitamina D modulano l’espressione di 229 geni in più di 30 diversi tessuti, come scheletro, cervello, mammella, pancreas, ghiandole paratiroidi, cellule immunitarie, cardiomiociti e ovaie. Pertanto, la carenza di questa vitamina, oltre al suo ruolo ben descritto nell’omeostasi del calcio e metabolismo osseo, può causare una vasta gamma di effetti extra-scheletrici con impatto sulla glicemia, sulla suscettibilità allo sviluppo di malattie cardiovascolari, cancro, malattie autoimmuni e disturbi psicologici. La vitamina D può avere un ruolo nel metabolismo del glucosio, migliorando la sintesi e il rilascio di insulina, aumentando l’espressione del recettore della stessa e sopprimendo la sintesi di citochine pro-infiammatorie che forse contribuiscono allo sviluppo di insulino-resistenza.
Le donne con PCOS con carenza di vitamina D hanno più probabilità di aver iperglicemia a digiuno, iperinsulinismo e alterazione dell’HOMA INDEX. In letteratura, purtroppo, non si riscontra alcun miglioramento significativo nelle funzioni metaboliche e ormonali nelle donne con PCOS integrate con la vitamina D.
Dott.ssa Stefania De Chiara
Per ulteriori approfondimenti:
Serum Vitamin D Levels and Polycystic Ovary syndrome: A Systematic Review and Meta-Analysis
Chunla He,1 Zhoumeng Lin,2 Sara Wagner Robb,1 and Amara E. Ezeamama1.