Il rischio teorico per una donna di sviluppare il cancro al seno nel corso della sua vita corrisponde ad 1 caso ogni 8 donne; la sopravvivenza a 5 anni delle donne con tale tumore in Italia è pari all’85,5%, percentuale più elevata rispetto alla media europea (81,8%). Ad oggi però rimane, tra le patologie tumorali, la più frequente per le donne di ogni classe di età, ed è la prima causa di morte da causa oncologica per il sesso femminile.
Cosa possono fare le donne per prevenire questa patologia?
Il World Cancer Research Fund International (WCRF) ha recentemente pubblicato un report sul cancro della mammella, frutto dell’analisi di ricerche a livello mondiale (su 119 studi che hanno incluso 12 milioni di donne e più di 260.000 casi, esaminati da un Team dell’Imperial College London, poi valutati in autonomia da un gruppo di ricercatori internazionali) con particolare attenzione a come dieta, nutrizione, attività fisica, peso corporeo influenzino il rischio di insorgenza e la sopravvivenza per questo tumore.
Vediamo in particolare quali sono le evidenze solide emerse, con distinzione per le donne prima della menopausa e per le donne in post menopausa.
Per le donne in premenopausa riduce il rischio di insorgenza del cancro al seno:
– praticare attività fisica in maniera intensa;
– essere sovrappeso o obeso tra i 18 ed i 30 anni (in base al BMI, indice di massa corporea);
– essere sovrappeso o obeso in età adulta (in base al BMI, circonferenza vita e rapporto circonferenza
vita/fianchi);
– l’allattamento al seno.
Mentre sempre nelle donne in premenopausa aumenta il rischio di insorgenza:
– il consumo di alcolici;
– fattori di sviluppo portano ad una maggiore crescita lineare (indicati da un altezza maggiore da adulto,
determinata da fattori genetici, ormonali, ambientali, nutrizionali che intervengono dal periodo prima del
concepimento al completamento della crescita).
– fattori che portano ad un più elevato peso alla nascita o le loro conseguenze.
Per quanto riguarda le donne dopo la menopausa ci sono evidenze solide per quanto riguarda la riduzione del rischio di cancro al seno, nelle seguenti condizioni:
– essere fisicamente attive (inclusa attività fisica intensa);
– aver allattato al seno;
– essere state in sovrappeso o obese tra i 18 ed i 30 anni (in base a BMI)
Mentre il rischio dopo la menopausa aumenta se:
– si è in sovrappeso o obese per tutta l’età adulta;
– c’è un maggiore aumento di peso in età adulta (in base a BMI, circonferenza vita e rapporto circonferenza
vita/fianchi);
– fattori di sviluppo portano ad una maggiore crescita lineare (indicati da un altezza maggiore in età adulta);
– il consumo di alcolici.
Nel report vengono poi elencate e trattate altre evidenze, che però sono limitate, inerenti fattori alimentari, vitaminici, sali minerali ed altro.
Per ridurre il rischio in generale di sviluppare il cancro della mammella le raccomandazioni della WCRF includono: mantenere un peso salutare, essere fisicamente attivi, mangiare una dieta salutare e limitare il consumo di alcool (se proprio si deve consumare).
Ecco in sintesi le 10 raccomandazioni:
1) Mantenere basso il peso all’interno di un range salutare ( nell’adulto un BMI tra 21 e 23)
Ci sono solide evidenze sul fatto che un aumento di peso, il sovrappeso e l’obesità aumentano il rischio di 11 tipologie di cancro: intestino, mammella (dopo la menopausa), prostata (cancro avanzato), pancreas, endometrio, rene, fegato, colecisti, adenocarcinoma dell’esofago, ovaio, cancro dello stomaco (cardias).
2) Mantenersi fisicamente attivi per almeno 30 minuti al giorno e sedersi di meno (riducendo le attività sedentarie come ad esempio guardare la televisione).
3) Evitare il consumo di cibo ad alta densità energetica (ricchi in grassi, con aggiunta di zuccheri ed a basso contenuto di fibre) e di bevande zuccherate.
4) Mangiare più cereali (non raffinati), ortaggi, frutta e legumi; con più precisione consumare almeno 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura.
5) Limitare il consumo di carni rosse (meno di 500 g a settimana) ed evitare il consumo di carni conservate e lavorate.
6) Non bere alcolici, o per lo meno limitarne il consumo, dato che già il consumo di un drink alcolico al giorno aumenta il rischio.
7) Mangiare meno salato ed evitare cibi contaminati da muffe (in particolare i cereali); per quanto riguarda il sale bisogna porre particolare attenzione agli alimenti trasformati addizionati con sale.
8) Gli integratori alimentari non sono raccomandati per la prevenzione del cancro; importante è seguire una dieta varia ed equilibrata.
9) Allattare il proprio figlio fino a sei mesi, se possibile. Questo protegge mamma e bambino. L’allattamento dovrebbe essere esclusivo.
10) Per chi è già stato trattato per tale patologia per la prevenzione delle recidive le migliori indicazioni consistono nel seguire queste raccomandazioni.
Elisabetta Marotti
Per approfondimenti si consiglia di consultare le FONTI:
– I NUMERI DEL CANCRO IN ITALIA 2016, AIOM-AIRTUM. Edizione 2016 a cura del Pensiero Scientifico Editore. http://www.registri-tumori.it/PDF/AIOM2016/I_numeri_del_cancro_2016.pdf
– http://www.registri-tumori.it/cms/files/impatto.pdf
– http://www.wcrf.org/int/research-we-fund/continuous-update-project-findings-reports/breast-cancer