Olio di palma.. forse non più così pericoloso per le CVD
Ben testimoniato dalla letteratura scientifica il ruolo, o meglio la relazione, tra acidi grassi saturi e aumento del rischio per le CVD (patologie cardiovascolari). Veniamo da questa cultura mostrata in figura …. ma ora c’è qualcosa di nuovo!… Leggi di più
Nuove linee guida per la diagnosi e trattamento dell’iponatriemia
L’iponatriemia, definita come una concentrazione plasmatica di sodio <135 mmol / l, è il disturbo elettrolitico più comunemente riscontrato nella pratica clinica. Si può presentare con un ampio spettro di sintomi clinici, da lievi a grave, fino addirittura al pericolo di vita. E’ associata ad aumento della mortalità, della morbilità e della durata della degenza ospedaliera. Nonostante ciò, la gestione dei pazienti rimane problematica. Dato che l’iponatriemia si presenta in differenti condizioni fa si che venga gestita da specialisti di aree diverse. Per ottenere una visione comune e olistica, gli specialisti delle discipline maggiormente coinvolte nella gestione di questa problematica clinica appartenenti a tre società scientifiche, la European Society of Intensive Care Medicine (ESICM), la European Society of Endocrinology (ESE) e la European Renal Association - European Dialysis and Transplant Association (ERA-EDTA), rappresentate dalla European Renal Best Practice (ERBP), hanno collaborato alla stesura delle linee guida sull'approccio diagnostico e trattamento dell’iponatremia. L’iponatriemia interessa il 15-20% (fino al 30%) dei soggetti adulti che accedono ai Dipartimenti di emergenza. I sintomi possono variare da lievi come nausea, confusione, cefalea fino a severi con vomito, distress cardiorespiratorio, sonnolenza profonda e coma (Glasgow come scale ≤ 8). Leggi di più
La digestione dei carboidrati e l’obesità sono strettamente correlati
Una nuova ricerca indica che, nella popolazione generale, l’obesità può essere geneticamente legata al modo in cui il nostro organismo digerisce i carboidrati. Leggi di più
Oligomeri del cacao per prevenire obesità e diabete
Secondo uno studio, condotto dai ricercatori del Virginia Polytechnic Institute, una classe di composti presenti nel cacao, conosciuti come oligomeri, potrebbe impedire l'aumento di peso e ridurre il rischio di diabete, ma i ricercatori sottolineano che è troppo presto per affermare un legame sicuro con il cioccolato fondente. Lo studio, coordinato dal Dr. Neilson e pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, ha rivelato che i topi alimentati con una dieta ad elevato contenuto di grassi ed integrata o con un estratto di cacao o con frazioni di cacao (monomeri, oligomeri o polimeri) avevano aquisito meno peso rispetto al gruppo di controllo alimentato con una dieta ricca di grassi. Leggi di più