Risposta fisiologica agli snack food: letteralmente mossi dal piacere
Il termine “Iperfagia non-omeostatica” o iperfagia “edonica” è stato coniato per descrivere l’abitudine di mangiare per piacere e non per soddisfare l’appetito. Da tempo ci sono indicazioni scientifiche che mettono in relazione l’assunzione di determinati alimenti con l’attivazione di… Leggi di più
Cacao e cuore: la teobromina aumenta il colesterolo “buono”
Fra i vari composti presenti nel cacao, è la teobromina, e non i flavonoidi, ad avere un ruolo protettivo nei confronti di cuore e arterie aumentando i livelli di colesterolo HDL, quello comunemente definito “buono”. È quanto afferma un nuovo studio condotto nei laboratori della Unilever R&D di Vlaardingen (Paesi Bassi) e presentato una settimana fa all’80° Congresso Europeo di Arteriosclerosi a Milano, dove Nicole Neufingerl, esperta in nutrizione, ha presentato i risultati della ricerca. I risultati dello studio sono stati pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition. Mentre la maggior parte delle ricerche effettuate finora ha posto particolare attenzione sulle proprietà dei flavonoidi Leggi di più
Meglio senza glutine
Si, questo quanto affermano tutti coloro che vedono nel glutine il loro acerrimo nemico che intacca lo stato di salute! Il glutine è una miscela amata e odiata al tempo stesso: tanto amata per le sue proprietà viscoelastiche ma al contempo tanto temuta da tutti coloro che vivono reazioni avverse ad essa. Il glutine è la componente proteica peculiare di alcuni cereali quali frumento, segale, farro, kamut, orzo, triticale e spelta. Di conseguenza è presente anche in tutti i prodotti da questi derivati: dalla farina al pane, pasta, pizza, biscotti fino a tutti i prodotti da forno dolci e salati. Inoltre è sempre bene fare attenzioni anche ai prodotti che potrebbero essere contaminati dal glutine durante le fasi lavorazione, cottura e/o confezionamento. Leggi di più
Alte dosi di vitamine del gruppo B aiutano a prevenire il morbo di Alzheimer
Un nuovo studio suggerisce che una dose elevata di vitamine del gruppo B potrebbe fermare l'insorgenza del morbo di Alzheimer, impedendo il restringimento del lobo temporale mediale, l'area del cervello che definisce la malattia. La ricerca, pubblicata sul Proceedings of the National Academy of Sciences, ha rilevato che il lobo temporale mediale si era ridotto più lentamente nelle persone con deterioramento cognitivo lieve (MCI, mild cognitive impairment) che avevano assunto le vitamine B. Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno Leggi di più