Lo scorso 5 dicembre, a Roma, la FAO ha celebrato la Giornata Mondiale del Suolo con la richiesta di un’azione urgente per ridurre il rilascio di inquinanti nel terreno. Secondo la FAO circa il 33% di tutti i suoli sono degradati e il loro stato si sta deteriorando ad un ritmo allarmante. È dunque necessaria un’azione urgente per affrontare l’inquinamento del suolo e contenere le molteplici minacce che pone alla sicurezza alimentare globale e alla qualità igienico sanitaria del cibo, ha dichiarato la FAO in occasione della Giornata mondiale del suolo.
Migliaia di sostanze chimiche, prodotte commercialmente su larga scala, rifiuti di plastica ed elettronici, acque reflue non trattate, possono diventare una fonte di inquinamento del suolo, aprendo la strada all’entrata degli inquinanti nella catena alimentare con gravi conseguenze per la salute delle persone.
“Circa il 33% di tutti i suoli sono degradati e il loro stato si sta deteriorando ad un ritmo allarmante”, ha dichiarato la Vice-Direttrice Generale Maria Helena Semedo alla cerimonia della Giornata Mondiale del Suolo presso la sede della FAO a Roma. “Il suolo funge da filtro per i contaminanti. Ma quando viene superata la capacità tampone, i contaminanti possono entrare nell’ambiente e nella catena alimentare. Ciò mina la sicurezza alimentare rendendo le colture rischiose e non sicure per il consumo”.
“Le attività umane sono la principale fonte d’inquinamento del suolo. È nelle nostre mani adottare pratiche di gestione sostenibile dei terreni”, ha aggiunto.
Ha invitato i paesi ad “aumentare significativamente gli investimenti per avere terreni sani”, sottolineando che “il mantenimento di terreni sani aiuta a garantire alimenti sicuri e nutrienti ed è essenziale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e Fame Zero“.
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Francesca M. Trinastich