La riduzione dell’introito calorico potrebbe essere più efficace per perdere peso rispetto al digiuno intermittente
Secondo uno studio condotto dalla University School of Medicine di Baltimora, che ha coinvolto per sei anni 550 soggetti adulti (dai 18 anni in su), il tempo che intercorre tra il primo e l’ultimo pasto della giornata non è associato a perdita di peso. Mangiare di meno complessivamente e consumare pasti meno abbondanti potrebbe essere più efficace nella strategia di gestione del peso, piuttosto che restringere la finestra temporale in cui vengono consumati i pasti, come nel digiuno intermittente. L’intervallo di tempo tra il primo e l’ultimo pasto della giornata non è associato alla variazione di peso nei sei anni di follow up dello studio. Leggi di più
Rigenerazione cellulare e non solo: gli effetti del digiuno secondo la scienza
La pratica del digiuno sembra stimolare l'autofagia, ovvero un processo che attiva la capacità di autorigenerazione delle cellule e la loro resistenza allo stress. A differenza di una dieta bassa in calorie, sembra inoltre essere piú accettato a lungo termine. Animal gyms canotta uomo allenamento abbigliamento bodybuilding stringer uomo gilet muscolari cotone y indietro canotte debardeur fitness homme oxa max di maxtreme in italia oxandrolone anavar allenamento per perdere peso e costruire routine muscolare: consigli nutrizionali per bodybuilding per le donne. Leggi di più
Digiuno: nuova moda o vecchio adattamento evolutivo?
Negli ultimi anni è risorto l’interesse verso la pratica del digiuno. Ciò è iniziato con le scoperte di due scienziati entrambi vincitori del Premio Nobel per la medicina, il Prof.Christian de Duve e il Prof.Yoshinori Ohsumi che, in momenti diversi, hanno fatto luce su alcuni dei sorprendenti effetti benefici del digiuno e dell’entrare in autofagia. Ma il digiuno non è qualcosa di nuovo da un punto di vista evolutivo. Leggi di più
Emicrania e alimentazione
L’emicrania è un disturbo la cui prevalenza è stata stimata intorno al 14,4% in entrambi i sessi. E’ molto più frequente nelle donne , le quali sperimentano attacchi invalidanti e molto gravi. Leggi di più