Nei paesi sviluppati, le malattie cardiovascolari (MCV), determinate da disfunzione endoteliale, arteriosclerosi e infiammazione, sono le principali cause di morbilità e mortalità.
Molti alimenti si sono rivelati estremamente protettivi per la prevenzione delle stesse, e tra questi possiamo annoverare il cacao.
Quest’ultimo, infatti, è ricco di flavonoidi: epicatechina, catechina e procianidina.
Un popolo indigeno dell’America centrale, i kuna, consuma grandi quantità di cacao e ha un tasso di mortalità per MCV tra i più bassi nel continente americano.
Uno studio del 2006 di Buijsse B, Feskens EJ, condotto su pazienti anziani e fragili, ha dimostrato che l’assunzione di cacao è correlata a riduzione della pressione sanguigna e a riduzione della mortalità cardiovascolare.
Quando parliamo di cacao ci riferiamo alla fava di cacao, prodotto naturale, quando invece parliamo di cioccolato, parliamo di un prodotto alimentare trasformato, contenente zucchero, grassi, latte, additivi e cacao.
Il cacao è ricchissimo in flavonoidi come detto sopra, ma in natura ci sono anche altri alimenti che ne contengono in egual misura: fragole, albicocche, uva, mele, melograni, tè nero e tè verde.
I macronutrienti del cioccolato sono carboidrati (circa il 50-60% del peso), seguiti da grassi (32-35%) e proteine (3-7%). I grassi si trovano principalmente sotto forma di trigliceridi composti da acidi grassi saturi. Inoltre, il cioccolato contiene teobromina, minerali (magnesio, fosforo), oligoelementi e vitamine in basse quantità.
La biodisponibilità dei flavonoidi del cacao presente nel cioccolato, può essere ridotta dall’interazione con le proteine del latte.
Se ne deduce che le proprietà cardioprotettive possono essere attribuite solo al cioccolato fondente senza latte e non al cioccolato al latte, o con una percentuale di cacao inferiore al 65-70%.
Molti studi epidemiologici hanno dimostrato che il consumo di cacao, sotto forma di cioccolato, e quindi il consumo di flavonoidi, inibisce negli animali lo sviluppo e la progressione delle placche aterosclerotiche, e nell’uomo riduce la pressione sanguigna.
Sono stati suggeriti vari meccanismi per la riduzione del rischio cardiovascolare associato al consumo di cioccolato. Infatti in letteratura si evince che i flavonoidi del cacao migliorano la bioattività dell’ossido nitrico e le funzioni endoteliali, inoltre le sue procianidine inibiscono l’espressione e l’attività della metalloproteinasi-2 che è un enzima responsabile della rottura delle placche ateromatose.
L’ipertensione è un importante fattore di rischio nello sviluppo e nella progressione di ictus e insufficienza cardiaca. La regolazione della pressione arteriosa è fondamentale per la prevenzione del danno agli organi bersaglio, quali reni, cuore e fegato. La gestione iniziale dell’ipertensione comprende modifiche dello stile di vita e raccomandazioni dietetiche, seguite da agenti farmacologici. Gli approcci dietetici comprendono la restrizione del sodio e l’aumento del consumo di frutta, verdura e cibi a basso contenuto di grassi.
La regolazione del tono vascolare, implicata nella genesi dell’ipertensione, prevede interazioni di peptidi, come catecolamine, angiotensina II, vasopressina, prostaglandine e in particolare molecole contenenti ossido nitrico (NO).
Grassi et al. in uno studio del 2005 hanno ipotizzato che i flavonoidi presenti nel cioccolato fondente potrebbero essere responsabili di effetti favorevoli sulla regolazione della produzione di ossido nitrico, che determina vasodilatazione e quindi riduzione della pressione arteriosa.
L’inibizione dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), che è coinvolto nella conversione dell’angiotensina I in angiotensina II, è l’obiettivo principale del trattamento dell’ipertensione.
In numerosi studi è stato dimostrato che i flavonoidi e le procianidine del cacao possono ridurre/ inibire l’attività dell’ ACE, contribuendo così a ridurre la pressione arteriosa.
Nei pazienti con insufficienza cardiaca è stata riscontrata una riduzione dell’azione vasodilatatrice dell’ossido nitrico. I pazienti che sono soliti consumare cioccolato fondente hanno una minore adesione piastrinica, ed inoltre hanno anche una maggiore tolleranza all’iperglicemia.
Elevati livelli di colesterolo LDL e bassi livelli di colesterolo HDL sono associati allo sviluppo di aterosclerosi e malattie cardiovascolari. Le LDL ossidate svolgono un ruolo chiave nello sviluppo dell’aterosclerosi.
Diversi studi sull’uomo e sugli animali hanno dimostrato che l’LDL diventa più resistente all’ossidazione in seguito all’ingestione di prodotti a base di cacao. In uno studio del 2001 di Wan Y, Vinson JA, 23 individui sani sono stati randomizzati in 2 gruppi. Il primo gruppo ha ricevuto una dieta americana media e il secondo gruppo ha ricevuto la stessa dieta, integrata con 16 g di cioccolato fondente contenente 22 g di cacao in polvere e 466 mg di procianidina al giorno. Cacao in polvere e cioccolato fondente hanno moderatamente ridotto l’ossidazione delle LDL e migliorato la capacità sierica di antiossidanti totali e i livelli di colesterolo HDL.
Mursu et al. in uno studio del 2004 hanno scoperto che l’ingestione di cioccolato fondente per 15 giorni ha aumentato i livelli di colesterolo HDL senza cambiamenti nei livelli di colesterolo totale e LDL.
Diversi studi hanno esaminato il meccanismo dell’azione ipolipemizzante dei flavonoidi.
I flavonoidi hanno la capacità di ridurre l’assorbimento del colesterolo dal tratto gastrointestinale, inibire la sintesi epatica dello stesso, sopprimere apoB100 nel fegato e potenziare i recettori di smaltimento delle LDL.
Inoltre i flavonoidi riducono la resistenza all’insulina migliorandone la biodisponibilità.
Pertanto il consumo di cioccolato fondente, se in quantità moderate, non ha impatti sull’aumento di peso, ma ha un ruolo utile nel migliorare la resistenza insulinica.
Per concludere:
Le modifiche dello stile di vita e gli interventi dietetici sono fondamentali per la prevenzione e il trattamento delle malattie cardiovascolari. La principale considerazione per gli studi che esaminano gli effetti dei prodotti dietetici è quella di raggiungere un’adeguata standardizzazione. A questo proposito, varie concentrazioni di cacao trovate in diversi tipi di cioccolato possono influenzare i risultati dello studio. Il cioccolato fondente contiene 50-85% di cacao e cioccolato al latte tra il 20-30%. In Europa, il cioccolato fondente prodotto commercialmente ha il 35-50% di cacao, mentre negli Stati Uniti ha circa il 15%. Mentre il contenuto di cacao può essere mantenuto al 70%, le differenze nei processi di produzione del cioccolato possono determinare quantità variabili di flavonoidi.
Il cioccolato fondente ha dimostrato di avere effetti benefici su ipertensione, coronaropatie, iperlipidemia ed effetti positivi sulla resistenza all’insulina e sulle funzioni piastriniche. Sono necessari studi randomizzati sempre più ampi per fornire chiare raccomandazioni dietetiche ai pazienti.
Dott.ssa Stefania De Chiara
Per approfondimenti
Buijsse B, Feskens EJ, Kok FJ, Kromhout D. Cocoa intake, blood pressure, and cardiovascular mortality: the Zutphen El- derly Study. Arch Intern Med 2006;166:411-7.
Grassi D, Desideri G, Necozione S, Lippi C, Casale R, Properzi G, et al. Blood pressure is reduced and insulin sen- sitivity increased in glucose-intolerant, hypertensive subjects after 15 days of consuming high-polyphenol dark chocolate. J Nutr 2008;138:1671-6.