
Riso rosso fermentato per ridurre il colesterolo
Secondo un nuovo studio italiano, una dose giornaliera di riso rosso fermentato sarebbe in grado di ridurre gli elevati livelli di colesterolo oltre a ridurre un marker importante d'infiammazione. Il riso rosso fermentato è ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina (Oryza sativa), ad opera di un particolare lievito, chiamato Monascus purpureus o lievito rosso. Questo riso, che deve il suo nome alla caratteristica colorazione, rappresenta l’alimento principale nella dieta di alcuni paesi asiatici, ma è conosciuto anche in occidente per le virtù lipolipidemizzanti perché contiene diversi composti che inibiscono la produzione di colesterolo, tra cui la monacolina K nota anche come lovastatina. Le proprietà benefiche del riso rosso fermentato (RYR ) hanno avuto un parere positivo dal gruppo di esperti scientifici sui prodotti dietetici, l’alimentazione e le allergie (NDA) dell’ Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che affermano che il riso rosso fermentato può aiutare a mantenere le normali concentrazioni di colesterolo LDL nel sangue. Nonostante questo parere positivo, i ricercatori delle Università di Bologna e Pavia in Italia sostengono che l’ingrediente non è stato testato in tutte le popolazioni, incluso quella italiana. Leggi di più
Sindrome post-vacanziera: l’alimentazione aiuta
La semFYC (Sociedad Española de Medicina de Familia y Comunitaria) ha pubblicato in rete un documento rivolto ai medici di famiglia, con informazioni su come aiutare i pazienti affetti da “sindrome post-vacanziera”. Tra le raccomandazioni della… Leggi di più
Più broccoli contro l’osteoartrite
Una nuova ricerca – pubblicata su Arthritis & Rheumatism – ha recentemente dimostrato che il sulforafano, un composto presente nei broccoli e in altre cruciferae, potrebbe aiutare a prevenire o a rallentare la progressione della più comune forma… Leggi di più
La prevenzione del rischio cardiovascolare inizia nella pancia della mamma
Una review, oggetto del lavoro di ricercatori dei dipartimenti di Pediatria dell’Università di Torino e di Modena, ha esaminato l’impatto della nutrizione sul rischio cardiovascolare sin dalle più precoci fasi delle vita. La nutrizione infatti svolge un ruolo preventivo fondamentale sin dall’epoca prenatale e nelle diverse età della crescita. La condizione metabolica e neuro-endocrina cui è sottoposto il feto è rilevante per la “programmazione metabolica”. E’ dimostrata inoltre l’importanza delle modalità di allattamento e di svezzamento con particolare interesse per l’assunzione di proteine nel controllo dei fattori di rischio cardiovascolari. La corretta distribuzione di macronutrienti (lipidi, proteine e carboidrati) dall’infanzia all’adolescenza favorisce una crescita corretta e risulta utile a prevenire l’insorgenza dei determinanti di rischio di malattia cardiovascolare in età adulta, quali dislipidemia, ipertensione, insulino resistenza e obesità. Vediamo nel dettaglio ciò che emerso sul ruolo materno durante la gestazione. Leggi di più