Il caffè è ad oggi la bevanda più popolare al mondo. Negli Stati Uniti circa la metà delle persone di età pari o superiore a 18 anni beve caffè ogni giorno. In Europa si consumano 6 miliardi di tazzine di caffè all’anno. In Italia il consumo pro capite è di 6 kg/anno (i primi in Europa sono i finlandesi con 12 kg all’anno) ed 1 italiano su 2 beve il caffè a colazione. Un buon caffè al risveglio è infatti consuetudine di molti, soprattutto per aiutare la partenza della giornata, tanto più se durante la notte si è dormito poco.
Secondo un recente e interessante studio, un caffè nero forte per svegliarsi dopo una brutta notte di sonno potrebbe compromettere il controllo dei livelli di zucchero nel sangue. Il lavoro, pubblicato sul British Journal of Nutrition da ricercatori dell’Università di Bath (UK), mette in evidenza come una notte di sonno scarso ha un impatto limitato sul nostro metabolismo, mentre bere caffè come modo per tirarsi su dal sonno può avere un effetto negativo sul controllo della glicemia.
Per lo studio in questione sono stati reclutati 29 uomini e donne sani (con età media di 21 anni ed indice di massa corporea di 24,4 kg / m2); è stato chiesto loro di sottoporsi a tre diversi esperimenti notturni in ordine casuale.
In uno di questi, i partecipanti avevano una normale notte di sonno (dormendo dalle 23 alle 7 del mattino circa) e al risveglio è stato chiesto loro di consumare una bevanda zuccherina, che nel contenuto energetico rispecchia ciò che tipicamente potrebbe essere assunto a colazione.
In un’altra occasione, i partecipanti hanno sperimentato un sonno notturno interrotto (con sveglia ogni ora per cinque minuti) e poi al risveglio è stata somministrata la stessa bevanda zuccherina.
In un altro, i partecipanti hanno sperimentato la stessa interruzione del sonno (cioè essere stati svegliati ogni ora durante la notte), ma questa volta al risveglio è stato dato un caffè nero forte (circa 300 mg di caffeina) 30 minuti prima di consumare la bevanda zuccherina.
Dopo ciascun test ad ogni partecipante sono stati prelevati campioni sangue per valutare glicemia e risposta insulinica all’assunzione della bevanda zuccherina (test di tolleranza al glucosio orale, OGTT).
I risultati ottenuti hanno evidenziano che una notte di sonno interrotto non ha peggiorato le risposte glicemiche e insuliniche dei partecipanti a colazione, rispetto a una normale notte di sonno.
Ricerche precedenti avevano suggerito che perdere molte ore di sonno in una o più notti può avere effetti metabolici negativi, quindi è rassicurante apprendere che una singola notte di sonno frammentato (ad esempio a causa di insonnia, disturbi da rumori o un neonato che non ci fa dormire) non ha un effetto metabolico negativo.
Mentre hanno visto che il caffè nero forte, consumato prima della colazione, ha notevolmente aumentato la risposta del glucosio nel sangue alla colazione di circa il 50%. Sebbene le indagini a livello di popolazione indichino che il caffè può essere collegato ad un buon stato di salute, ricerche precedenti hanno già dimostrato che la caffeina ha il potenziale per causare resistenza all’insulina. Questo nuovo studio rivela quindi che il comune rimedio di bere il caffè dopo una brutta notte di sonno può risolvere il problema della sonnolenza ma potrebbe crearne un altro limitando la capacità del corpo di tollerare lo zucchero della colazione.
I ricercatori hanno commentato i dati ottenuti facendo appunto notare che quasi la metà degli individui, quando si sveglia al mattino e prima di fare qualsiasi altra cosa, beve il caffè; e, generalmente, più ci si sente stanchi più forte è il caffè. Quindi questo studio è importante e può avere implicazioni di vasta portata per la salute poiché fino ad ora abbiamo avuto una conoscenza limitata di quello che è l’effetto del caffè sul nostro corpo, in particolare per il nostro controllo metabolico e della glicemia.
Avendo lo studio evidenziato come il nostro controllo della glicemia è compromesso quando la prima cosa con cui il nostro corpo entra in contatto è il caffè, specialmente dopo una notte di sonno interrotto, si potrebbe migliorare la situazione mangiando prima e bevendo poi il caffè in caso se ne sentisse ancora il bisogno. Sapere questo può avere importanti benefici per la salute di tutti, data l’importanza di mantenere i nostri livelli di zucchero nel sangue entro un intervallo di sicurezza per ridurre il rischio di patologie quali il diabete e le malattie cardiache.
Dr.ssa Elisabetta Marotti
Per approfondimenti:
“Glucose control upon waking is unaffected by hourly sleep fragmentation during the night, but is impaired by morning caffeinated coffee”. HA Smith et al British Journal of Nutrition, 2020. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32475359/