Con consapevolezza a tavola (prima, durante e dopo le feste!)

Mercoledì 12 dicembre ho partecipato come ospite al programma radiofonico “Con consapevolezza a tavola” della stazione radio La Mirada Esencial – Radio Conatruyendo Relaciones Barcelona – inaugurata quest’anno ma che già promette molto.

In questo periodo di festività abbiamo maggiori opportunità di fermarci e osservare i nostri comportamenti automatici a tavola, di espandere lo spazio della coscienza verso ciò che realmente ci nutre in questi momenti di festa e ritrovo e di recuperare l’aspetto ritualistico del mangiare e dell’alimentazione sensoriale.

Radio “La Mirada Esencial” (lo sguardo rivolto all’essenza)

Si tratta di un programma radiofonico trasmesso su Radio Construyendo Relaciones Barcelona, ​​diretto da Cris Bolívar dell’Essential Institute e diretto da Lorelis Cova dedicato allo sviluppo personale, la saggezza e la riconciliazione con la propria essenza. Ogni mercoledí durante l’emissione, della durata di un’ora, Lorelis guida gli ascoltatori attraverso momenti successivi che fanno pensare a comodi salotti limitrofi in cui interviste, riflessioni, meditazioni e inviti all’azione sono incentrati su un unico tema che varia di settimana in settimana:

  1. ConsapevolMente, spazio dedicato a interviste a specialisti in diverse aree, finalizzate a favorire una pioggia di riflessioni sul tema proposto in ciascun programma.
  2. Momenti di Saggezza con Ricard Rotllan, che attraverso la psicologia e la filosofia buddista apre spazi di saggezza trascendentale.
  3. ArtisticaMente, spazio in cui ci si lascia ispirare dal potere dell’intuitivo e attraverso il linguaggio artistico si fomenta l’ispirazione per uno sviluppo personale profondo e essenziale.
  4. SaggiaMente: la chiamata all’azione. Spazio ricco di proposte e di condivisione di pratiche, esercizi, strumenti volti a facilitare la messa in pratica di quanto compreso nei momenti precedenti, con consapevolezza e saggezza.

ConsapevolMente a tavola

Alcune delle riflessioni condivise in questo spazio:

Scegliamo consapevolmente e liberamente cosa, come, quando e cosa mangiare?

I termini di alimentazione e nutrizione sono spesso usati in modo intercambiabile quando in realtà si riferiscono a concetti diversi. L’alimentazione per definizione è il processo mediante il quale il cibo viene ingerito, ovvero comprende l’insieme di azioni e attività volontarie, coscienti ed educabili finalizzate ad assumere dall’esterno tutte le sostanze necessarie per soddisfare le nostre esigenze fisiologiche.

[L’alimentazione si distingue dalla nutrizione, che a sua volta descrive l’insieme dei processi involontari e inconsapevoli attraverso i quali il sistema digerente, una volta ingeriti gli alimenti, assorbe i nutrienti contenuti in essi, li trasforma in molecole chimiche più semplici che l’organismo usa per il proprio funzionamento (funzione energetica, regolatoria, strutturale) e alla fine elimina ciò che non serve].

Tuttavia, la realtà attuale ci mostra che alimentarsi è diventato un atto sempre più inconsapevole e involontario e che la selezione del cibo e l’atto di mangiare si allontanano spesso dal loro scopo primario di soddisfazione dei bisogni fisiologici del corpo. Se così non fosse, non sarebbe necessario distinguere tra processati “commestibili” e alimenti che nutrono veramente. Distinzione ora imperativa data l’enorme quantità di cibo “spazzatura” o nutrizionalmente povero che invade gli scaffali di supermercati e cucine e ci invita a scegliere cibi ricchi di calorie vuote o addirittura ingredienti nocivi per la salute, come sottomessi a un canto di sirene che confonde la consapevolezza e la saggezza del corpo.

I fattori che giocano un ruolo nel promuovere questo “incantesimo” collettivo che sfida il nostro processo decisionale a tavola sono molti e tutti influenti (socio-culturali, economici – il cibo “spazzatura” in genere ha prezzi molto competitivi). In questo spazio radiofonico ci siamo soffermati particolarmente a riflettere sull’importanza di riconoscere il nostro stato emotivo per non cadere inconsapevolmente nella trappola di una sovrealimentazione finalizzata a compensare una fame emotiva che non riconosciamo né soddisfiamo. E a onorare il mangiare lento, rituale e appagante dal punto di vista sensoriale, da praticare ad esempio durante le vacanze natalizie.

“La mela nella tua mano è il corpo del Cosmo” Thich Nhat Hanh

La connessione con il cibo si sta perdendo, sia nella fase di selezione degli ingredienti, l’elaborazione delle ricette che al momento di mangiare. Selezionare cibi sani e naturali è un’opportunità giornaliera per mantenerci in contatto con la natura, i suoi elementi e le energie (la solare in primis!) che ci costituiscono e danno vita.

Cucinare è un momento alchemico di connessione con l’energia che vogliamo dare al cibo, è arte (l’Ars coquinaria romana, ndr), un atto d’amore creativo nei nostri confronti e dei nostri commensali. È il preludio di un rituale in cui possono soddisfarsi molte più necessità oltre a quelle fisiologiche (“fame” di tempo, relax, relazioni nutritive, coerenza con i nostri criteri e valori, ecc …).

ArtisticaMente a tavola

Sia la cucina che il cibo sono temi trattati con grande ricorrenza attraverso svariati linguaggi artistici.

Ci sono molti esempi letterari e cinematografici in cui l’alimentazione sensoriale assume un ruolo centrale come veicolo per comprendere stati emotivi, integrare ricordi ed espandere lo stato di coscienza dei vari personaggi. Alcuni esempi (ma se ne potrebbero citare tantissimi!):

  • Estasi culinarie, romanzo di Muriel Barbery (precedente a L’eleganza del riccio che l’ha resa famosa). Il protagonista (Pierre Arthens) è stato il più grande critico gastronomico del pianeta. Ormai in punto di morte, vorrebbe ricordare e rivivere il sapore perfetto, quello che da bambino lo ha segnato per sempre. E parte per un lungo viaggio del piacere, in un passato fatto di profumi e odori, fragranze e aromi. Fino a ritrovare, forse, nel punto più estremo tra vita e morte, il sapore tanto rincorso e con esso il vero gusto della vita.
  • Alla ricerca del tempo perduto, un romanzo di Marcel Proust il cui frammento più conosciuto e citato si centra sul potere evocativo dell’alimentazione sensoriale: un volgare muffin diventa epifania sensoriale e mnemonica per il protagonista proustiano che associa il suo sapore, la consistenza e aroma con quello stesso stimolo sensoriale vissuto anni prima, andando oltre il semplice ricordo sistematico.
  • Come l’acqua per il cioccolato, romanzo di Laura Esquivel portato al cinema pochi anni dopo. La storia ricorre a piatti della cucina messicana come metafora degli intensi sentimenti dei personaggi:

“Quando Tita sentì lo sguardo ardente di Pedro sulle sue spalle, capì perfettamente cosa deve sentire l’impasto di una frittella all’entrare in contatto con l’olio bollente. Era così reale la sensazione di calore che la invadeva che, per paura che come a una frittella le cominciassero a spuntare bolle su tutto il corpo, ventre, cuore, seni…abbassò lo sguardo e cercó di scappar via “

SaggiaMente a tavola: la chiamata all’azione

L’ultima sezione del programma incluse era finalizzata a concretizzare in possibili azioni consapevoli a tavola le riflessioni condivise negli spazi precedenti.

Il motto di questo spazio fu “Fermati e osserva”:

  1. Prima di mangiare: fai attenzione e goditi ciò che “condisce” in modo invisibile i tuoi pasti e che ti nutre, oltre i bisogni fisiologici del tuo corpo. Ad esempio, approfitta delle mangiate natalizie per prendere coscienza e onorare la bellezza della tavola imbandita, i profumi che emana, il tempo e le attenzioni che lo/a “chef” di turno ha dedicato per preparare il cibo, l’amore in ogni piatto e l’importanza di condividere il rituale della tavola con i tuoi cari.
  2. Per un minuto, all’inizio di ciascun pasto: fai attenzione ai sapori degli alimenti, a come si mescolano tra loro, la loro consistenza, come diventano quasi liquidi in bocca se mastichi bene…
  3. Alla fine di ogni portata, prima di scegliere se ripetere o smettere di mangiare: presta attenzione a come si sente il tuo corpo, se senti pesantezza o leggerezza, energia o sopore, e quanto è pieno lo stomaco.

Con un pizzico in piú di consapevolezza a tavola forse ti sorprenderai a mangiar meno!

Scarica il podcast del programma al link (occhio, é in spagnolo ;))

Sara Tulipani, PhD

Life Coach specializzata in cambi di alimentazione e stile di vita

Dottorato di Ricerca in Alimenti e Salute

Master Internazionale in Nutrizione e Dietetica – FUNIBER

www.saratulipani.com

sara.tulipani@gmail.com

Foto: https://unsplash.com/