Più volte abbiamo parlato dell’importanza della frutta secca: frutta secca e diabete; frutta secca e longevità

Ora si torna a parlare di frutta a guscio focalizzando l’attenzione sulle noci. Infatti un recente studio correla il loro consumo con la malattia di Alzheimer. Lo studio è stato condotto su modello animale – topi – divisi in due gruppi. Questi hanno avuto una supplementazione con 30 e 40 g di noci/die, rispettivamente.

Le noci sono una buona fonte di vitamine quali la vitamina B1, B2, B6 ed E; di minerali quali fosforo, potassio, magnesio, calcio, ferro e zolfo e di omega 3 ed omega 6 oltre ad un elevato contenuto di antiossidanti pari a circa 3.7mmol/g.

I risultati dello studio condotto da Abha Chauhan, dell’Istituto nello Stato di New York per la ricerca di base in Developmental Disabilities, e dai suoi colleghi ha mostrato un significativo miglioramento nella memoria, nella capacità logica, l’ansia e nello sviluppo motorio.

Gli autori concludono dicendo che questi risultati suggeriscono che l’integrazione alimentare con noci può avere un effetto benefico nel ridurre il rischio, ritardare l’insorgenza o rallentare la progressione della malattia di Alzheimer.

Letizia Saturni

Fonte: Dietary Supplementation of Walnuts Improves Memory Deficits and Learning Skills in Transgenic Mouse Model of Alzheimer’s Disease.