Secondo i ricercatori ci sono molte ragioni affinche’ siano assunte fibre ed evitato l’abuso di antibiotici. In particolari alcuni scienziato, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Immunity, hanno rilevato che uno specifico recettore, precedentemente attivato con una buona dose di Niacina, sia in grado di proteggere il sistema cardiovascolare dei pazienti e giocare un ruolo nella prevenzione delle malattie infiammatorie e del cancro intestinali.
I risultati aiutano a spiegare perche’ una dieta ad alto introito di fibra riduca il rischio di problemi al colon ed indica che quando la fibra e’ mancante, la Niacina (o vitamina B3) puo’, da sola, mantenere in salute il colon.
Lo studio ha mostrato che topi mancanti del recettore Gpr109a, erano predisposti all’infiammazione e al cancro del Colon.
E quando i ricercatori somministravano Niacina ai topi che presentavano una forte riduzione del Microbiota intestinale a seguito di trattamenti antibiotici, questa dimostrava di riuscire ad aiutare il sistema immunitario in modo da esercitare un’azione antinfiammatoria.
Il Microbiota sano, prospera grazie alla fibra e specialmente ad un suo metabolita: il butirrato. Questo attiva naturalmente il recettore Gpr109a.
In tutti i casi questa relazione appare limitata solo a livello del colon, dove le quantita’ di butirrato possono aumentare a fronte di una dieta ricca di fibre.
Precedentemente altri ricercatori avevano dimostrato che il recettore Gpr109a, presente sulla superficie delle cellule adipose, fosse in grado di mediare gli effetti protettivi cardiovascolari della Niacina incluso l’incremento del colesterolo HDL e la riduzione dei livelli di LDL.
La ricerca di altri attivatori ha portato gli scienziati a comprendere non solo che in questo contesto sia il recettore Gpr109a espresso sulla superficie delle cellule del colon a giocare un ruolo centrale nella salute del colon ma, anche, che attraverso una assunzione di fibre sufficiente il conseguente aumento dei livelli di butirrato nel lume intestinale colico può attivarlo.
Lo studio hanno mostrato che l’attivazione del Gpr109a nel colon, grazie al butirrato, spinge le cellule immunitarie a sopprimere, anziché promuovere, l’infiammazione in un certo numero di condizioni dolorose quali la Colite ulcerosa, il Morbo di Crohn e il cancro al colon-retto.
Una volta che il butirrato abbia attivato il recettore Gpr109a sulle cellule dendritiche e sui macrofagi colici, queste cellule immunitarie iniziano a produrre molecole antinfiammatorie e ad inviare messaggi ai Linfociti T in modo che anche questi ultimi facciano lo stesso.
Alla stessa maniera il butirrato induce le cellule epiteliali che rivestono il colon a produrre citochine in grado di favorire la guarigione delle lesioni intestinali, fase questa critica nel processo di guarigione di molte patologie quali specialmente le malattie infiammatorie intestinali (IBD).
Da tutto cio’ si evince quindi l’importanza ed il ruolo della fibra (e quindi di una dieta ricca in fibra) nella protezione delle malattie infiammatorie e degenerative del colon.
Nel caso non sia possibile assumere diete ad alto contenuto di fibra, l’ingestione di alte dosi di Niacina possono aiutare a proteggere il colon ed il cuore.
Giacomo Pagliaro
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