Dal più grande studio nel suo genere (condotto per ben 30 anni!), emerge che le persone che consumano almeno una manciata di noci al giorno, hanno una mortalità inferiore del 20 per cento rispetto a quelle che non ne assumono affatto.
Questo è quanto suggeriscono gli scienziati del Dana-Farber Cancer Institutedi Brigham e Women Hospital e della Harvard School of Public Health.
Il loro rapporto, pubblicato sul New England Journal of Medicine, contiene un’ulteriore buona notizia: coloro che hanno mangiato regolarmente frutta secca (quali ad es. noci) sono risultati essere maggiormente in normopeso rispetto a coloro che non ne hanno mangiato, una constatazione, questa, che dovrebbe sfatare la preoccupazione diffusa secondo la quale mangiare le noci, o altra frutta di tale tipologia, porti al sovrappeso .
La relazione ha anche esaminato l’effetto protettivo sulle cause specifiche di morte .
Il vantaggio più evidente emerso è stato una riduzione del 29 per cento delle morti per malattie cardiovascolari. Oltre a ciò, gli scenziati hanno anche rilevato una riduzione significativa – 11 per cento – del rischio di morte a causa di malattie tumorali.
Lo studio non ha comunque permesso di comprendere quale sia la frutta secca più benefica.
Diverse sperimentazioni precedenti hanno mostrato un’associazione tra aumento del consumo di frutta secca e un minor rischio di malattie come quelle cardiache, diabete mellito di tipo 2, tumore al colon, calcoli biliari e diverticolosi. Un maggiore consumo di frutta da guscio è stata anche correlata alla riduzione dei livelli di colesterolemia, stress ossidativo, infiammazione, adiposità e insulino-resistenza. Alcuni piccoli studi hanno anche collegato l’aumento del consumo della frutta secca ad una riduzione della mortalità totale in popolazioni specifiche. Ma nessuno studio precedente aveva esaminato in dettaglio come il consumo di frutta secca possa influire sulla mortalità generale in una grande popolazione monitorata per un periodo superiore ai 30 anni.
Per questa ricerca, gli scienziati sono stati in grado di attingere ai database di due studi osservazionali in corso, che raccolgono dati sulla dieta e altri fattori di stile di vita e diversi risultati di salute. Il “Nurses’ Health Study” ha fornito dati riguardo a 76.464 donne nel periodo compreso tra il 1980 e il 2010. Alla stessa maniera l’’’Health Professionals’ Follow- up Study” ha fornito i dati relativi a 42.498 uomini nel periodo 1986-2010. I partecipanti agli studi hanno compilato questionari dettagliati, riguardanti il cibo da loro assunto con una periodicità di circa 2-4 anni. In ogni questionario alimentare ai partecipanti è stato chiesto di valutare quanto spesso consumassero frutta secca.
Sofisticati metodi di analisi statistica sono stati utilizzati per escludere altri fattori che possero influire riguardo ai benefici relativi al contrasto della mortalità.
Gli autori fanno notare che, questo studio, nonostante non possa dimostrare in maniera inconfutabile un rapporto di causa-effetto tra assunzione di frutta secca e riduzione del rischio di mortalità complessiva, conferma e rafforza le indicazioni della US Food and Drug Administration che già nel 2003 raccomandava di mangiare circa 40g giorno di frutta a guscio, per ridurre il rischio di alcune malattie quali quelle cardiovascolari.
Giacomo Pagliaro
Per maggiori info:
http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1307352