Una dieta a basso contenuto di carboidrati in gravidanza aumenta il rischio di malformazioni del tubo neurale.

Le donne in attesa, o che stiano pianificando una gravidanza, dovrebbero evitare diete che riducano o eliminino i carboidrati.

Ridurre o eliminare questi ultimi, potrebbe aumentare il rischio che i bambini nascano con difetti del tubo neurale, a causa del ridotto livello di acido folico della dieta: questo è quanto emerge da un nuovo studio dell’Università della Carolina del Nord a Chapel Hill.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Birth Defects Research il 25 gennaio, ha messo in evidenza che le donne con un basso apporto di carboidrati hanno il 30% in più di probabilità, rispetto a quelle che non limitano l’assunzione di carboidrati, di avere bambini con difetti del tubo neurale, quali: spina bifida (malformazioni della colonna vertebrale e del midollo spinale) e anencefalia (assenza di porzioni maggiori del cervello e del cranio). Queste situazioni, possono causare invalidità permanente e morte infantile.

Questo è il primo studio che sia mai stato condotto, al fine di rilevare le relazioni esistenti tra basso apporto di carboidrati e bambini con difetti del tubo neurale.

Occorre tener ben presente che la dieta materna, prima e durante la gravidanza, gioca un ruolo significativo nello sviluppo fetale. La novità di questo studio sta nell’indicazione che un basso apporto di carboidrati possa aumentare di molto il rischio di partorire bambini con difetto del tubo neurale.

L’importanza di questo studio è innanzi tutto dovuta alla forte diffusione di questi comportamenti alimentari (regimi alimentari iperproteici e a basso contenuto di carboidrati) nelle donne di tutte le età e, quindi anche in gravidanza. Questa scoperta rafforza l’importanza, per le donne che intendano  programmare una gravidanza, di richiedere una consulenza specialistica riguardo al regime alimentare da adottare durante la gestazione.

L’acido folico è un nutriente essenziale che riduce al minimo il rischio di difetti del tubo neurale. Più del 20% delle donne negli Stati Uniti e in Europa presenta concentrazioni ematiche di folato al di sotto del livello raccomandato per ridurre il rischio di difetti del tubo neurale. Nel 1998, per questo motivo ad esempio, la Food and Drug Administration ha iniziato a richiedere l’aggiunta dell’acido folico ai prodotti di cereali arricchiti. Il team di ricerca coinvolto in questo studio ha scoperto che l’assunzione di acido folico da parte delle donne che adottano un regime alimentare a ridotto apporto di carboidrati era inferiore alla metà delle altre donne.

Il Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie, e le linee guida, raccomandano che tutte le donne che stiano pianificando una gravidanza, assumano quotidianamente almeno 400 microgrammi di acido folico ogni giorno prima e, comunque, durante l’intero periodo di gravidanza. Tuttavia, poiché quasi la metà di tutte le gravidanze negli Stati Uniti ed in Europa non sono pianificate, molte donne non iniziano l’integrazione con acido folico fino alla scoperta di questo stato fisiologico. Spesso ciò accade troppo tardi, e comunque dopo che si possa essere verificato un eventuale difetto del tubo neurale. Tutto ciò rende i cibi fortificati e la scelta di eventuali cibi ricchi di vitamina B9 un’importante fonte di acido folico per le donne che potrebbero rimanere gravide. Al solo titolo di esempio si ricorda che i principali alimenti ricchi di folati sono: le verdure a foglia verde come il cavolo, gli spinaci, la senape, i broccoli e le cime di rapa; i legumi come i piselli secchi e i fagioli, gli asparagi, l’avocado, le fragole e le arance.

Giacomo Pagliaro

Per maggiori informazioni e scaricare la pubblicazione completa:

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/bdr2.1198/epdf