Una ricerca pubblicata sul Journal of Experimental Medicine indica che la dieta delle madri che allattano (e quindi il latte materno) può proteggere i neonati dalle allergie alimentari. Condotto da ricercatori del Boston Children’s Hospital e della Harvard Medical School lo studio, offre una spiegazione su come il latte materno (e quindi l’allattamento al seno) possa promuovere la tolleranza agli alimenti che più spesso causano allergie.
La sperimentazione, ha ricevuto il sostegno del Food Allergy Research & Education (FARE), la più grande fonte privata di finanziamenti al mondo per la ricerca sulle allergie alimentari. Michiko Oyoshi, l’autore senior dello studio, ha ricevuto il premio FARE’s Mid-Career Investigator in Food Allergy Award nel 2015.
Lo studio è stato effettuato su topi. Qui il latte delle madri esposte alle proteine dell’uovo, ha dimostrato di rappresentare una protezione contro l’allergia all’uovo non solo alla progenie delle madri stesse, ma anche ai neonati di femmine gravide che non erano state esposte all’uovo. Al contrario, i neonati di madri che erano state esposte alle proteine dell’uovo durante la gravidanza ma non erano stati allattati al seno, non avevano raggiunto un livello significativo di protezione verso tali allergeni. L’effetto protettivo era più forte quando i neonati erano nati e allattati dalle madri che erano state esposte all’uovo prima e durante la gravidanza e l’allattamento.
I risultati dello studio sono coerenti con le nuove raccomandazioni dietetiche per le donne incinte e che allattano. Le ricerche precedenti non erano stata conclusive, con alcuni studi che indicavano un ruolo protettivo per il latte materno e altri che suggerivano che i bambini potevano diventare allergici ai cibi a cui venivano in contatto attraverso la dieta della madre. Le madri incinte e che allattano sono state talvolta avvertite di non consumare cibi che comunemente causano allergia, come latte, uova, arachidi, noci, soia, grano, pesce e molluschi. Più recentemente, la somministrazione di cibi contenenti arachidi a bambini ad alto rischio di allergia alle arachidi ha dimostrato di diminuire, non aumentare, la probabilità che tali bambini sviluppino allergia alle arachidi stesse. Gli allergologi ora raccomandano che, a meno che alle madri non siano già state diagnosticate allergie alimentari, esse non dovrebbero evitare cibi allergenici durante la gravidanza e l’allattamento.
Quindi questo studio, elegantemente progettato e controllato, dimostra che le madri dovrebbero sentirsi libere di seguire una dieta sana e varia durante la gravidanza e l’allattamento.
Mangiare una serie di cibi nutrienti durante la gravidanza e l’allattamento al seno non promuoverà allergie alimentari nello sviluppo di bambini ma, anzi, potrebbe proteggerli dall’allergia alimentare.
Allo stesso tempo, è importante osservare che le diete materne e della prima infanzia non causano allergie alimentari nei bambini. La maggior parte dei bambini non sviluppa allergie alimentari, indipendentemente da come essi vengono nutriti, mentre altri bambini sviluppano allergie anche se alimentati con una dieta ottimale. A questo riguardo, sono necessarie ulteriori ricerche per individuare i fattori che hanno contribuito, negli ultimi decenni, a rendere le allergie alimentari molto più diffuse.
Le protezioni riguardo alla allergia alimentare descritta nello studio, dipendono da specifiche proteine, alcune fornite dalla madre ed altre dalla prole. Identificando queste proteine, e proponendo un meccanismo attraverso il quale la madre e la prole contribuiscono allo sviluppo della tolleranza alimentare nel topo neonato, la ricerca apre nuove opportunità per studiare come le protezioni si rompano in caso di allergia alimentare e come tali situazioni possano essere prevenute . Prevenire l’allergia alimentare è fondamentale perché, ad oggi, non ci sono protocolli terapeutici approvati per tali gravi condizioni potenzialmente pericolose per la vita dell’individuo.
Lo studio ha rilevato che quando una madre che allatta è esposta a una proteina alimentare, il suo latte contiene complessi della proteina alimentare combinati con i suoi anticorpi, che vengono trasferiti alla prole attraverso l’allattamento al seno. Aiutati da una proteina intestinale della prole e da alcune cellule immunitarie, i complessi proteine-anticorpi alimentari vengono assorbiti e introdotti nel sistema immunitario della prole in via di sviluppo, innescando la produzione di cellule protettive che sopprimono le reazioni allergiche al cibo. Queste cellule protettive persistono dopo che gli anticorpi della madre sono stati degradati, promuovendo la tolleranza a lungo termine al cibo.
Un meccanismo simile, può offrire protezione ai bambini umani. “Topi umanizzati”, in cui alcune proteine del sistema immunitario del topo sono state sostituite con proteine immunitarie umane, sono state protette dall’allergia all’uovo da latte materno umano contenente complessi di proteina bianco d’uovo e anticorpi umani. Il team di ricerca di Oyoshi sta ora iscrivendo madri umane in uno studio che confronterà il latte materno di madri di bambini a basso rischio o ad alto rischio di allergia alimentare e esaminerà il contenuto del latte materno prima e dopo che la madre che allatta mangi noccioline.
Giacomo Pagliaro
Per maggiori informazioni:
http://jem.rupress.org/content/early/2017/11/17/jem.20171163