Un consumo regolare di frutta secca come noci, mandorle e nocciole è stato associato ad un ridotto rischio di malattie croniche, tra cui malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2, ma l’associazione tra il consumo e il tasso di mortalità non era stato approfondito.
Gli autori di uno studio pubblicato nel New England Journal of Medecine (rivista con Impact Factor di oltre 50, ovvero un referente internazionale nel campo delle scienze mediche) hanno esaminato l’associazione tra consumo di frutta secca e il tasso di mortalità totale e per cause specifiche in 76.464 donne e 42.498 uomini, rispettivamente reclutati nel corso del Nurses’ Health Study (1980–2010) e del Health Professionals Follow-up Study (1986–2010). Sono stati esclusi i partecipanti con una storia di cancro, malattie cardiache o ictus. Il consumo di frutta secca è stato valutato al tempo basale e aggiornato ogni 2 – 4 anni.
In entrambe le grandi coorti di infermiere e operatori sanitari, si è osservata una associazione inversa tra la frequenza del consumo di frutta secca e la mortalità, sia totale sia legata a eventi specifici, indipendente da altri predittori di morte.
La frutta secca si conferma quindi una grande alleata per la salute cardiometabolica, se abbinata a una dieta sana, per via dell’apporto di sostanze nutrienti chiave. All’eccezionalità della composizione di noci, mandorle e nocciole, per esempio, contribuisce il profilo lipidico, essendo particolarmente ricca di grassi polinsaturi, ma anche la presenza di amminoacidi essenziali, vitamine (vitamina E, acido fólico) minerali (i.e. magnesio) e componenti fitochimici potenzialmente bioattivi come steroli vegetali e composti polifenolici di struttura complessa.
Referimento Bibliografico
Ying Bao, M.D., Sc.D., Jiali Han, Ph.D., Frank B. Hu, M.D., Ph.D., Edward L. Giovannucci, M.D., Sc.D., Meir J. Stampfer, M.D., Dr.P.H., Walter C. Willett, M.D., Dr.P.H., and Charles S. Fuchs, M.D., M.P.H. Association of Nut Consumption with Total and Cause-Specific Mortality. N Engl J Med 2013;369:2001-11.