Ormai ogni anno seguiamo gli sviluppi della Settimana Mondiale per la Riduzione del Sale (già dal 2012, 2013…!).
Quest’anno la settimana mondiale per riduzione del consumo di sale – sempre promossa da World Action on Salt and Health e portata in Italia dalla SINU – ha focalizzato l’attenzione sulla riduzione del consumo di sale in età pediatrica.
Si registra, infatti un eccessivo consumo di sale non solo nella popolazione adulta e anziana ma anche nei bambini e adolescenti con effetti piuttosto preoccupanti: dall’ipertensione all’osteoporosi, dall’obesità fino ad alterazioni quali tumore allo stomaco, asma e altro ancora (1).
Il consumo eccessivo di sale – causa prima dell’aumento dell’incidenza di tali alterazioni sopraelencate – deriva dall’abuso di cibi trasformati e dall’elevato numero di pasti consumati fuori casa. Dunque sia i bambini che gli adolescenti superano notevolmente gli introiti giornalieri raccomandati specifici della loro età.
Sono stati pertanto attivati programmi di educazione al moderato consumo di sale, da realizzare a scuola. La finalità è quella di plasmare/migliorare i comportamenti dei bambini. Tali programmi trovano conferma anche nella recente letteratura scientifica.
E in Italia? Cercheremo di dare presto qualche aggiornamento
Referenze:
– Sale e Salute
– WASH-world action on salt and health
– A school-based education programme to reduce salt intake in children and their families (School-EduSalt): protocol of a cluster randomised controlled trial
– School based education programme to reduce salt intake in children and their families (School-EduSalt): cluster randomised controlled trial
Letizia Saturni