Tale relazione è ciò che emerge da un recente studio di meta-analisi che ha visto il coinvolgimento di ben 12 620 676 soggetti provenienti da 32 studi osservazionali in cui si valutava la possibile correlazione tra obesità e cancro alla tiroide.
L’obesità è fortemente associata ad un aumentato rischio di tumore alla tiroide indipendentemente dall’età, si presenta con alcune caratteristiche:
– maggiore prevalenza nelle popolazioni asiatiche rispetto alle popolazioni caucasiche;
– maggiore prevalenza tra i fumatori rispetto ai non fumatori.
Ciò è stato osservato per i maggiori isto-tipi di Tumore Tiroideo quali il Carcinoma Papillare, Follicolare ed Anaplastico mentre la correlazione non è stata evidenziata per il Carcinoma Midollare di non semplice spiegazione.
I motivi per cui l’Obesità potrebbe favorire il Cancro Tiroideo sono vari e così riassunti:
– Elevati livelli di TSH: molti studi evidenziano una associazione tra aumento dei livelli di TSH e maggiore malignità dei noduli tiroidei;
– Elevati Livelli di Leptina: la Leptina è un omone prodotto nel tessuto adiposo dunque maggiormente rappresentato nei soggetti obesi e alcuni studi evidenziano livelli piu elevati nei soggetti affetti da Cancro della Tiroide;
– Elevati livelli di Insulina e Insulino resistenza: l’insulino-resistenza e i livelli elevati di insulina sono caratteristici dell’obesità ed essendo l’Insulina un potente Fattore di Crescita il suo aumento sia per una azione diretta sulle cellule che indiretta o associata ad altri ormoni quali ad esempio il TSH e gli Estrogeni può favorire il Tumore Tiroideo.
Dal punto di vista pratico questa meta-analisi apre la strada a varie riflessioni, in particolare alla prospettiva di valutare non solo l’associazione con l’Obesità ma anche l’impatto dello stile di vita: in particolare dell’attività fisica e dei fattori nutrizionali (carenza di Selenio, ruolo dello Iodio e di altre sostanze presenti negli alimenti che possono agire come Disruttori Endocrini Tiroidei).
Fonte: Obesity and risk of thyroid cancer: evidence from a meta-analysis of 21 observational studies.
Letizia Saturni