Lo studio internazionale PREDIMED (Prevenzione con la Dieta Mediterranea) ha rivelato che aumentando l’apporto di polifenoli si può ridurre del 46 %  il rischio di soffrire di malattie cardiovascolari (CVD).

polifenoli

I risultati dello studio, che ha analizzato circa 7000 persone, pubblicato sul Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases, hanno indicato che un’assunzione più alta di flavanoli, comprensiva dei composti come proantocianidine, catechine e teaflavine, era associata ad una riduzione del 60 % del rischio di CVD.

Il consumo di alimenti ricchi di composti polifenolici (alimenti come frutti di bosco, frutta e verdura fresca, frutta secca, vino rosso, olio d’oliva, té e cacao) è stato a lungo associato a vari benefici per la salute cardiovascolare.

Gli autori dello studio, sotto la guida del Dr. A. Tresserra-Rimbau dell’Università di Barcellona, Spagna, hanno commentato: “Studi precedenti hanno dimostrato che i polifenoli e i loro metaboliti possono ridurre la pressione sanguigna, nonché i marcatori di ossidazione e di infiammazione. Essi possono prevenire o migliorare la disfunzione endoteliale, non solo riducendo l’espressione della NADPH ossidasi, ma anche aumentando l’attività dell’enzima antiossidante e la biodisponibilità di ossido nitrico, e inibendo le lipoproteine ​​a bassa densità”.

Tuttavia, secondo i ricercatori dello studio PREDIMED i risultati epidemiologici sono stati inconcludenti, ipotizzando che ciò potrebbe essere dovuto all’utilizzo del database Flavonoidi della USDA (US Department of Agriculture) che contiene solo un sottogruppo di polifenoli (i flavonoidi) e quindi non riflette l’ampia quantità e diversità dei polifenoli presenti negli alimenti.

Nel nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato il database di Phenol-Explorer, un ampio database sui livelli di polifenoli presenti in alimenti e bevande, per valutare le assunzioni di polifenoli dei 7172 partecipanti allo studio e le loro potenziali associazioni con eventi cardiovascolari compreso l’infarto, l’ictus o morte per cause cardiovascolari.

Dopo circa 4 anni di studio, i ricercatori hanno documentato 273 casi di CVD. L’analisi dei dati ottenuti ha rilevato che le più alte assunzioni complessive di polifenoli (un’assunzione media di 1.170 milligrammi al giorno) erano associati ad una riduzione del 46 % del rischio di CVD, rispetto alle assunzioni complessive più basse (in media 562 mg al giorno).

Inoltre, sono state osservate altre associazioni statisticamente significative per le sottoclassi di polifenoli, tra cui i lignani (una riduzione del 49 %), le antocianine (una riduzione del 33 %) e i diidrocalconi (una riduzione del 37 %) .

I ricercatori hanno detto: “Concludiamo che esiste un’associazione inversa tra l’assunzione di polifenoli totali e il rischio di eventi cardiovascolari che è indipendente da altri fattori di rischio cardiovascolare alimentari e non alimentari. Ulteriori studi clinici controllati randomizzati sono necessari per confermare i promettenti effetti protettivi dei polifenoli su CVD e stabilire consigli nutrizionali e i livelli minimi di assunzione desiderati”.

Francesca Trinastich

Per leggere l’abstract dello studio:

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0939475314000088