Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, l’11,1% dei giovani italiani è obeso e il 23,9% sovrappeso. Ciò significa che in una classe tipo di circa 25 persone, ci sono almeno due alunni obesi e altri cinque troppo pesanti: uno su tre.

E.A.T. è EAT un progetto nato nel 2009 grazie alla promozione da parte Gruppo Ospedaliero San Donato Foundation e dall’I.R.C.C.S. Policlinico San Donato (divisione di endocrinologia e nutrizione), in collaborazione con altri partner tra cui l’ASL 2 di Milano, Coldiretti, Campagna Amica, Eni e il  Ministero dell’Istruzione. Il progetto è rivolto a tutti i ragazzi delle Scuole Medie di San Donato Milanese e dell’hinterland milanese.

Con l’obiettivo di ridurre l’incidenza di obesità e sovrappeso e riorientare le abitudini alimentari dei teenager in studio verso un maggior consumo di frutta e verdura, l’azione strategica, messa in atto dalla ricerca, ha puntato principalmente sulla sostituzione di snack di marca con prodotti freschi e più sani nei distributori automatici delle scuole. Nel primo biennio 2009-2011, la sperimentazione ha coinvolto 45 classi di diverse scuole medie, per un totale di 1.100 studenti tra i 12 e i 14 anni, ottenendo finora una riduzione del sovrappeso pari al 7%, dell’obesità del 2%, e una crescita del 12% dei consumi giornalieri di frutta e verdura.
Dopo aver attirato l’attenzione dell’Università americana di Harvard, si prepara ad approdare all’Expo 2015, dove la ricerca verrà presentata nello stand del Ministero dell’Istruzione, nel 2015 tra l’altro il progetto si conclude. Fino ad allora, si prevede il coinvolgimento nella sperimentazione di 5.500 studenti.

 “Dentro al sito espositivo ci saranno solo distributori automatici sani”, spiega Alexis Malavazos, nutrizionista endocrinologo del Policlinico San Donato e responsabile del Progetto, ricordando altresì le esperienze promosse negli ospedali del gruppo e gli esperimenti nel metrò 5, che hanno contribuito alla selezione del progetto per il congresso dell’Ateneo dell’Università americana di Harvard.

 “E’ difficile – prosegue Malavazos – comunicare il messaggio di una sana alimentazione a ragazzi che vivono in ambienti che sono ‘obesogeni’ e in età così ribelle. Per questo abbiamo pensato di bonificare gli ambienti svuotando gli automatici dagli snack per riempirli con cibi freschi e sani, coinvolgendo la Coldiretti: sei anni di battaglia per tenere i prezzi bassi e convincere le ditte titolari delle licenze dei distributori. Conta anche la scelta dei testimonial: i Club Dogo, trasgressivi il giusto per invogliare i ragazzi verso i prodotti più sani che, spesso, sono anche più buoni”. Rischio obesità che non è solo nel cibo, conclude Malavazos: “Fondamentale è muoversi: per questo regaliamo ai ragazzi un contapassi”.

Ulteriori informazioni nella pagina web del progetto:

www.progetto-eat.it

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