Un team di ricercatori spagnoli, ha sviluppato una nuova lingua elettronica, un sistema in grado di analizzare e quantificare il potere antiossidante ed altri parametri di qualità dei succhi di frutta o di puree di frutta.

I ricercatori del Centre for Molecular Recognition and Technological Development (IDM) ed il gruppo CUINA dell’Università Politecnica di Valencia, in Spagna, hanno sviluppato la tecnologia e il software del computer, per ottenere un modo veloce per testare il potere antiossidante di frutta e succhi di frutta.

Finora, gli esperti hanno testato il sistema in diverse soluzioni antiossidanti, in particolare, nell’acido citrico, nell’acido ascorbico ( vitamina C ) e nell’acido malico.

I ricercatori fanno notare che i risultati sono stati ‘molto soddisfacenti’ e hanno spiegato che il sistema si basa su tecniche voltammetriche e spettroscopia di impedenza.

Il Dr. Miguel Alcañiz, un ricercatore dell’IDM ha spiegato:”Quello che facciamo è applicare segnali elettrici alla soluzione e misurare la sua risposta. Così possiamo quantificare la concentrazione di antiossidanti in questa soluzione “

I ricercatori riferiscono che ora stanno lavorando sullo studio della degradazione della vitamina C nei succhi di frutta. Il Dr. José Manuel Barat, un ricercatore del gruppo CUINA, ha detto: “Molto presto inizieremo a lavorare sull’applicazione diretta della lingua elettronica per la valutazione del succo d’arancia “.

Secondo i ricercatori della UPV, negli ultimi anni, la lingua elettronica è diventata una valida alternativa ai metodi tradizionali di analisi per il controllo della qualità dei prodotti alimentari.

Il Dr. Ramon Martinez, ricercatore dell’IMID, riferisce che : “La lingua elettronica, attraverso tecniche elettrochimiche, ci aiuta a selezionare i campioni di alimenti e a quantificare i loro parametri chimico-fisici, in modo veloce ed economico.

Il team spagnolo ha anche usato in modo simile la lingua elettronica per studiare il rilevamento di glifosato (un erbicida che è ampiamente utilizzato in agricoltura) e per monitorare la qualità dell’acqua negli impianti di trattamento delle acque reflue.

Francesca Trinastich