Si, al recente Congresso della SINU tenutosi a Firenze si è parlato della relazione tra Dieta Mediterranea e Patologie Cardiovascolari (CVD). Qualcosa di ben noto? Si, cero ma c’è qualcosa di nuovo….
Un recente articolo pubblicato su The New England J Medicine torna a parlare dell’importante relazione tra CVD e Dieta Mediterranea.
Alla Dieta Mediterranea i ricercatori, autori del lavoro di ricerca, riconoscono un ruolo determinante nella Prevenzione Primaria di tali patologie. Ad oggi, grazie ai numerosi studi osservazionali, erano ben noti gli effetti positivi, data la correttezza degli apporti in nutrienti, nella prevenzione secondaria. Ora, grazie a trials randomizzati si è evidenziata anche l’importanza di una alimentazione di tipo mediterraneo nella prevenzione primaria.
Hanno partecipato allo studio un totale di 7447 soggetti di età compresa tra i 55 e gli 80 anni, di cui il 57% donne. Ad un gruppo è stato chiesto di seguire una alimentazione mediterranea supplementata con olio di oliva; ad un altro gruppo con nocciole e un terzo gruppo era di controllo a dieta libera con la sola attenzione ad un basso contenuto di grassi.
La compliance alla dieta dei due gruppi è stata buona e controllata grazie all’uso di marcatori biochimici e del diario alimentare compilato in autonomia dai partecipanti.
Eventi cardiovascolari negativi si sono verificati solo in 288 soggetti. Nessun effetto negativo/avverso alla dieta si è verificato.
Dunque una alimentazione caratterizzata dall’uso di olio di oliva, ricca di frutta, nocciole e frutta a guscio, vegetali e cereali, e che prevede un moderato consumo di pesce, prodotti caseari e con un basso uso di carne rossa, carne trasformata e dolciumi è sicuramente un ottimo strumento di prevenzione primaria nonché secondaria. Ora sono sicuramente necessari ulteriori studi per chiarire i meccanismi biomolecolari che sottendono alla relazione nutrienti-patologie cardiovascolari.
Fonte: Primary Prevention of Cardiovascular Disease with a Mediterranea Diet.
Letizia Saturni