
Vitamina C: una lunga storia
Il mito secondo il quale un’elevata assunzione di Vitamina C serva a ridurre la suscettibilità al raffreddore, ebbe origine negli Anni Settanta a partire dagli studi di Linus Pauling. Studi successivi non hanno mai confermato tale ruolo protettivo per la… Leggi di più

Digiuno: nuova moda o vecchio adattamento evolutivo?
Negli ultimi anni è risorto l’interesse verso la pratica del digiuno. Ciò è iniziato con le scoperte di due scienziati entrambi vincitori del Premio Nobel per la medicina, il Prof.Christian de Duve e il Prof.Yoshinori Ohsumi che, in momenti diversi, hanno fatto luce su alcuni dei sorprendenti effetti benefici del digiuno e dell’entrare in autofagia. Ma il digiuno non è qualcosa di nuovo da un punto di vista evolutivo. Leggi di più

Elevato consumo di carne, maggiore rischio di sviluppare il cancro
Un recente studio, pubblicato sulla rivista "International Journal of Environmental Research and Public Health", ha analizzato, dal 1960 al 2017, la correlazione tra dieta e cancro in quasi 500 paesi. I risultati dello studio confermerebbero l’esistenza a livello globale di una correlazione tra un maggiore consumo di carne ed alcol, ed una maggiore incidenza di cancro, al contrario un maggiore consumo di verdure e pesce possono essere considerati come un fattore di protezione per la nostra salute. Leggi di più

Quando è freddo, la vitamina A aumenta la combustione dei lipidi.
Un recente studio, condotto da un gruppo di ricerca guidato da Florian Kiefer della Divisione di Endocrinologia e Metabolismo di MedUni Vienna, mostra che le temperature ambientali fredde aumentano i livelli di vitamina A negli esseri umani e nei topi. Questo aiuta a convertire il tessuto adiposo bianco "cattivo" in tessuto adiposo bruno "buono" che stimola la combustione dei lipidi e la generazione di calore. Questa "trasformazione del tessuto adposo" è solitamente accompagnata da un maggiore consumo di energia ed è quindi considerata un approccio promettente per lo sviluppo di nuove terapie per l'obesità. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Molecular Metabolism. Leggi di più