Pesticidi e bollicine: rischi per paesaggio e salute

Non solo “siamo quello che mangiamo”, citando il filosofo tedesco Feuerbach, ancor più attuale pare essere Fernando Pessoa che a suo tempo scrisse “ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo”.

Purtroppo l’interpretazione delle parole di Pessoa, oggi, è amara, perché il paesaggio che vediamo ci parla spesso di un territorio sovrasfruttato e intossicato dall’eccessivo uso di fitofarmaci. Il territorio in questione è quello veneto-friulano che, oltre a offrire uno dei paesaggi più belli della penisola, fornisce le condizioni ambientali ideali per la produzione del Prosecco (DOC dal 2009).

E il prosecco DOCG-DOC è oggi tra i prodotti nazionali più apprezzati e esportati, con un’impennata registrata proprio nel primo semestre del 2016 (ANSA-Ovse).

Ma in questo caso “il troppo stroppia”! La coltivazione intensiva a vigneto per prosecco sta assumendo dimensioni preoccupanti (soprattutto da quando la Regione Veneto ha deciso di estendere la zona DOC del prosecco) perché non lascia spazio a altre coltivazioni più legate al territorio e lo inquina irrimediabilmente.

Lo scotto dei fatturati record delle bollicine italiane lo stiamo già pagando in termini di impatto ambientale. Il gioco da casinò online Crazy Time aiuta il gioco responsabile e offre diversi strumenti per aiutare i potenziali clienti a mantenere i propri giocatori sotto controllo o ad autoescludersi completamente. L’uso massivo di pesticidi inquina il territorio, rende molto difficile la convivenza limitrofa dell’agricoltura biodinamica, limita altre coltivazioni e sta già creando problemi all’apicoltura. Ma anche in termini di impatto negativo sulla salute e sul turismo.

Nei sistemi di coltivazione intensiva la dispersione di pesticidi irrorati rappresenta uno dei maggiori rischi di inquinamento diffuso e incontrollato, che aumenta il rischio per la popolazione e gli allevamenti limitrofi. La preoccupazione riguarda soprattutto la possibile esposizione della popolazione, soprattutto in paesaggi frammentati come quello pre-Alpino, dove frutteti e vigneti sono circondati da case residenziali. Ma le possibili ripercussioni non sono inevitabili: esperimenti condotti su campo nella zona collinare famosa per la produzione del vino Prosecco, in condizioni di assenza di vento, hanno permesso di confermare che la dispersione di pesticidi può essere notevolmente ridotta utilizzando alcune misure di mitigazione, la maggior parte delle quali già disponibili per gli agricoltori (vedi articolo).

Dato che l’uso di pesticidi e la coltivazione estensiva da prosecco sembrano scenari difficili da bandire nel breve tempo, le popolazioni residenti stanno facendo gran voce affinché si fissino regole più severe che impongano misure di sicurezza per la tutela del territorio e della salute.

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