Tempo di bilanci … ad un mese dalla chiusura della campagna di informazione e sensibilizzazione sui Disturbi Glutine Correlati voluta da Dr Schar e sostenuta da ADI e AIGO ecco i primi dati emersi!
Sicuramente positivi … ecco qualche dato:
310 le farmacie che hanno aderito all’iniziativa e più di 100 i nutrizionisti (ADI) e i gastroenterologi (AIGO) che hanno risposto telefonicamente ai dubbi e alle curiosità della persone interessate.
Queste la parole dell’attuale presidente ADI – Antonio Carretto: «Le domande più frequenti rivolte agli specialisti medici e dietisti, impegnati nella campagna hanno dimostrato quanto fondamentali siano la corretta informazione e il counseling dietetico operato da un Dietista con competenze specialistiche sulla malattia sia direttamente nei confronti dei pazienti che nei confronti dei genitori di bambini celiaci. La maggior parte dei partecipanti ha infatti sollevato dubbi su come arrivare alla diagnosi, sugli esami da effettuare, sulle figure mediche da consultare e soprattutto sulla possibilità di concedersi ogni tanto qualche strappo nella dieta».
E’ emerso anche quanto possa essere importante la conoscenza di test adeguati e scientificamente validi. E’ possibile oggi ben diagnosticare celiachia o sensibilità al glutine non celiaca o altre intolleranze. Infatti le intolleranze al lattosio, al fruttosio o al sorbitolo possono essere studiate con particolari test, definiti breath test. Mentre altri come il Vega test, il Cytotest, privi di alcuna validazione scientifica, sono stati proposti per saggiare presunte intolleranze alimentari soprattutto nel campo del sovrappeso-obesità, ma non hanno mai ricevuto riconoscimento della scienza ufficiale.
L’invito che torna forte e chiaro in chiusura del mese d’informazione è ancora:
MAI autodiagnosi affrettate e scorrette ma fondamentale è rivolgersi al personale sanitario competente.
MAI lasciarsi tentare dalle false mode dell’alimentazione gluten free, con la convinzione che l’eliminazione del glutine dalla dieta possa migliorare lo stato di salute e favorire la perdita di peso.
In queste ultime righe con grande piacere riporto quanto emerso alla Digestive Disease Week (DDW) tenutasi dal 16 al 19 maggio a Washington!
La terapia da applicare resta essenzialmente quella dietetica, che si tratti di disordini, intolleranze o celiachia. Gli esperti statunitensi sono comunque sempre più interessati a sviluppare terapie non dietetiche come l’assunzione del farmaco larazotide acetato, un peptide che modula le tight junction intestinali. Questo farmaco ha dimostrato, infatti, in uno studio randomizzato controllato con placebo, di poter ridurre sia sintomi gastrointestinali (GI) che sintomi non-GI in pazienti accidentalmente esposti all’assunzione glutine.