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Sembra essere una relazione piuttosto strana e particolare ma, recentemente, dalla lettura del libro Stop Alzheimer’s Now, scritto dal Dr. Bruce Fife, emergono informazioni importanti sull’uso di olio di cocco per la salute dei denti con conseguente effetto sulle patologie neurodegenerative.

E’ stata evidenziata una stretta relazione tra la salute della nostra bocca e il possibile sviluppo di patologie neurodegenerative. La base di tale affermazione nasce dall’osservazione che diversi batteri e virus presenti nella nostra bocca sono stati trovati anche nel cervello di pazienti affetti da Alzheimer. Tali microrganismi associati a questo disturbo sono spirochete, herpes simplex virus di tipo I e Chlamydia polmonite.

Nel libro si legge ancora che la combinazione giornaliera di olio di cocco e olio essenziale di iperico, in grado di entrare immediatamente nel flusso ematico, sia in grado di nutrire e riparare un nervo danneggiato. La quantità raccomandata è 2-3 cucchiai di olio di cocco/die.

Tale effetto sembra essere amplificato se si aggiunge l’utilizzo di un’erba spontanea edibile quale l’erba di san Giovanni in quanto ricca di inositolo.

Alla base di tutto – così spiega il dr. Fife autore del libro – c’è la capacità di componenti importanti- quale l’acido laurico – dell’olio di cocco di oltrepassare la barriera ematoencefalica e proteggere il cervello dall’attacco di tali microorganismi.

La comunità scientifica guarda con interesse alle recenti pubblicazioni: una tra le più recenti ed interessanti riguarda la relazione con il morbo di Alzheimer.

Altra pubblicazione un po’ datata ma interessante è quella pubblicato su Journal of Alzheimer’s Disease.

Bibliografia:
1.Can Coconut Oil Prevent Alzheimer’s?
2. Science behind the headlines: How to reduce your risk and other popular topics

Letizia Saturni