Cavoli, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolo nero, cavolo rosso, cavolo riccio, cavolini di Bruxelles, broccoli, cime di rapa, ma anche la senape, il ravanello e la rucola sono tutte piante che comunemente utilizziamo nella preparazione dei menù settimanali e che fanno parte di quella famiglia che in botanica si definisce Crucifere o Brassicacee!
La letteratura scientifica è molto magnanima e fornisce un numero elevato di studi in cui si dimostra l’efficacia di un buon consumo di queste verdure sulla riduzione del rischio di tumore in particolare quello alla mammella, endometrio, cervice, prostata, polmone, colon e fegato.
Perché? Qual’è il componente peculiare di tali verdure che è in grado di esercitare tale effetto?
Sono queste le domande che subito balzano in mente e che trovano risposta nella composizione chimica delle Brassicacee. E’ caratterizzata da un numero elevato di composti che si definiscono bioattivi quali carotenoidi e polifenoli. Tutti svolgono un ruolo antiossidante ed antiinfiammatorio ma i più rappresentati, i più abbondanti sono i glucosinolati, i cui metaboliti attivi sono gli isotiocianati, phitocomposti con importanti proprietà anticancerogene.
QUI un approfondimento.
Recenti studi hanno anche evidenziato però che le molecole biologicamente attive che caratterizzano la chimica delle brassicaee svolgono un ruolo importante anche nel controllo e modulazione dei livelli di grassi (lipidi) nel sangue. Tali livelli sono ben noti determinanti del rischio di sviluppare patologie cardio-vascolari.
Quest’ultima relazione trova ulteriore conferma nello studio recentemente pubblicato su Journal of Functional Foods.
Lo studio è stato condotto su varietà pigmentate di Brassicaee quali il cavolo nero (Brassica oleracea L. var. acephala subvar. Laciniata L o Nero di Toscana) e rosso (Brassica oleracea L. var. capitata L.f. rubra) che sono particolarmente ricche di carotenoidi e polifenoli e che devono il particolare colore delle loro foglie proprio alla presenza di questi composti.
Un gruppo di volontari ha incluso nella propria dieta giornaliera un prodotto sperimentale costituito da 80% cavolo nero e rosso, per due settimane.
I risultati hanno dimostrato:
– un significativo aumento dei livelli di beta-carotene e luteina;
– un significativo aumento delle capacità antiossidanti totali nel plasma;
– una significativa riduzione livelli di LDL ossidate (parametri biochimici di danno ossidativo);
– un significativo miglioramento del profilo lipidico con una riduzione del colesterolo totale e del colesterolo LDL di circa il 10% rispetto ai valori basali dopo solo 2 settimane di trattamento.
Un aspetto interessante emerso da questo studio è che l’effetto del trattamento dipende dalle caratteristiche del soggetto. In particolare l’effetto positivo osservato sul profilo lipidico è più accentuato nei soggetti di sesso femminile rispetto ai soggetti di sesso maschile; mentre l’effetto protettivo contro lo stress ossidativo era maggiore nei soggetti che nelle condizioni basali avevano difese antiossidanti più compromesse.
Questi dati confermano che le Brassicacee sono dei veri e propri “alimenti funzionali” naturali e che il loro consumo regolare e frequente può essere utile alleato nella riduzione del colesterolo e dello stress ossidativo.
Letizia Saturni