I ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute, del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard School of Public Health, hanno evidenziato che numerosi sono gli effetti positivi sulla salute dell’uomo legati al consumo di frutta secca – meglio definita come frutta a guscio.

Il principale risultato riguarda l’aspettativa di vita, infatti – ha spiegato il prof. Charles S. Fuchs, direttore del Gastrointestinal Cancer Center al Dana-Farber e autore senior dell’articolo – è stata evidenziata una riduzione del 29% delle morti per malattie cardiovascolari oltre ad una riduzione dell’11% delle morti per cancro.

Dal lavoro emerge anche che NON c’è differenza di effetto positivo scegliendo tra noci oppure mandorle, nocciole, anacardi, noci del Brasile, noci macadamia, noci pecan, pistacchi, arachidi e pinoli.

Già diversi studi precedenti avevano trovato un’associazione positiva tra l’aumento del consumo di frutta secca e un minor rischio per malattie cardiovascolari, diabete tipo II, tumore colon-retto, calcoli biliari e diverticolite ma con tale lavoro si è evidenziato anche che c’è una riduzione:
– dei livelli di colesterolo
– dello stress ossidativo
– dell’infiammazione
– dell’adiposità
– dell’insulino-resistenza.

Tale lavoro è considerato uno delle pietre miliari della ricerca poiché i risultati sono stati ottenuti su una popolazione molto grande infatti gli autori hanno utilizzato i database provenienti da due ben noti studi osservazionali in corso che raccolgono dati sulla dieta e altri fattori di stile di vita e diversi risultati di salute. Nello specifico, il “Nurses’ Health Study” ha fornito dati su 76.464 donne, raccolti tra il 1980 e il 2010, e il “Health Professionals’ Follow-up Study” ha raccolto dati su 42.498 uomini tra il 1986 e il 2010.

Tutti i partecipanti agli studi hanno compilato, ogni 2-4 anni, dettagliati questionari riguardanti la dieta. Insieme alla valutazione di ogni questionario alimentare, ai partecipanti è stato chiesto di valutare quanto spesso hanno consumato frutta secca in porzioni da poco più di 18 g, equivalenti a un tipico piccolo pacchetto di noccioline.
I metodi di analisi dei dati hanno permesso di eliminare possibili fattori confondenti che potevano rappresentare benefici in termini di ridotta mortalità. Per esempio, i ricercatori hanno scoperto che le persone che mangiavano più frutta a guscio erano più magre, meno propense a fumare e più inclini a praticare attività fisica. Queste stesse persone utilizzavano integratori multivitaminici, consumavano più frutta e verdura.
Al termine della scrematura si è così stati in grado di isolare l’associazione tra il consumo di frutta secca e la mortalità, indipendentemente da questi altri fattori.

I dati hanno in particolare rivelato che:
coloro che mangiavano frutta secca meno di una volta/settimana avevano una riduzione del rischio di morte del 7%;
coloro che mangiavano la frutta secca almeno una volta/settimana avevano una riduzione dell’11%;
coloro che mangiavano la frutta secca 5 o 6 volte/settimana avevano una riduzione del 15%;
coloro che mangiavano la frutta secca 7 o più volte/settimana avevano una riduzione del rischio di morte del 20%.

Letizia Saturni
Fonte: http://www.health.harvard.edu/press_releases/benefits_eating_nuts