Un titolo alquanto bizzarro ma sicuramente apriporta per un interessante studio – basato sulla risonanza magnetica funzionale, che ha messo in evidenza com’è importante mantenere una sufficiente plasticità del cervello. E’ proprio questa plasticità che da la possibilità al soggetto di aggirare le placche amiloidi, peculiari della malattia dell’Alzheimer, grazie alle comunicazioni neuronali.
Il gruppo di ricerca del Lawerence Berkeley National Laboratory a Berkeley, in California hanno cercato di dare risposta ad una delle domande che frequentemente tornano negli ambienti scientifici e non solo:perché alcuni anziani a parità dei principali segni dell’Alzheimer mantengono una funzionalità cognitiva normale, mentre altri sviluppano una forma di demenza?
Lo studio che è stato pubblicato su Nature NeuroScience e che ha visto il coinvolgimento di 22 soggetti giovani e 49 adulti più anziani senza segni di declino cognitivo, ha permesso di elaborare la seguente ipotesi: i soggetti abituati ad attività cognitive stimolanti hanno una maggiore capacità di adattarsi ad un potenziale danno delle placche.
Nel gruppo di studio sopradescritto, grazie alla risonanza magnetica si è evidenziato che 16 soggetti avevano depositi amiloidi. Sempre utilizzando la stessa tecnica è stato poi possibile osservare l’attività celebrale dei soggetti durante la somministrazione di alcuni test appositamente preparati.
I due gruppi hanno avuto analogo comportamento mentre dalle scansioni è emerso che i soggetti che avevano le placche dell’Alzheimer all’aumentare della difficoltà del compito richiesto, aumentava l’attività celebrale. Era come se il loro cervello avesse trovato un modo per compensare la presenza della placca.
Ciò che rimane non chiaro è come mai solo alcuni dei soggetti con placche riescono a fare ciò. Il ricercatore Jagust sostiene che tutto dipende dall’abitudine all’esercizio dell’attività cognitiva.
Si torna dunque a consigliare di mantenere allenato non solo il proprio corpo con una adeguata attività muscolare ma anche la mente con esercizi di memoria, problem solving, logica ed altro ancora.
Letizia Saturni
Fonte: Neural compensation in older people with brain amyloid-β deposition.