I ricercatori dell’Università di Linköping (LiU) in Svezia, hanno individuato una mutazione genetica che potrebbe essere responsabile dell’effetto protettivo della caffeina nei confronti del Parkinson.

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Lo studio, pubblicato sulla rivista PLoS ONE, ha esaminato un milione di malformazioni genetiche ed ha identificato una mutazione del gene GRIN2A (tipo CC) come probabile fattore protettivo dal Parkinson quando combinato con un elevato apporto di caffeina attraverso il semplice consumo di caffè.

Nello studio sono stati coinvolti 193 pazienti affetti da Parkinson e 377 controlli. I ricercatori hanno esaminato la combinazione della caffeina con la variante genetica del GRIN2A.

I risultati hanno mostrato delle differenze tra coloro che possedevano la mutazione genetica del GRIN2A di tipo CC e coloro che possedevano il tipo CT:  gli individui con una mutazione di tipo CC avevano un rischio significativamente inferiore di sviluppare la malattia grazie al consumo di caffeina, tuttavia, gli individui con l’altra variante del gene GRIN2A (tipo CT) disponevano già di protezione e la loro difesa contro il Parkinson non sarebbe stata stimolata da una maggiore assunzione di caffeina.

Dunque, questi risultati presumono che coloro che posseggono la mutazione di tipo CC possono rafforzare l’effetto protettivo consumando più caffè, ma è comunque necessario considerare anche i possibili effetti negativi del consumo del caffè.

Secondo lo studio, il genotipo CC è il più comune: 159 pazienti e 284 controlli avevano il genotipo CC, mentre solo 30 pazienti e 88 controlli aveva un genotipo TC.

I ricercatori hanno concluso: “La caffeina si integra con un recettore della dopamina che regola il flusso di calcio nelle cellule.  Poiché la dopamina è parte del sistema di gratificazione umana, e dell’interazione della caffeina con esso, si è ipotizzato che gli individui con determinate variazioni genetiche non vengono “ricompensati” nella stessa misura da una tazza di caffè, e quindi non potrebbero godere dello stesso effetto protettivo degli altri. Lo studio recentemente pubblicato dimostra che il GRIN2A può far parte di una tale predisposizione genetica”.

Fonte:

‘Caffeine Interaction with Glutamate Receptor Gene GRIN2A: Parkinson’s Disease in Swedish Population’. Naomi Yamada-Fowler, Mats Fredrikson, And Peter Söderkvist

Dr.ssa Francesa Trinastich

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caffeina, Parkinson