A confermare il proverbiale detto, che vuole la mela quale frutto della salute per eccellenza, sono stati i ricercatori dell’Università di Oxford che, avvalendosi di modelli matematici, hanno valutatato se l’assunzione di una mela al giorno o l’uso ex novo di statine (farmaci ipo colesterolemizzanti) possano davvero prevenire o ritardare eventi cardiovascolari come infarto e ictus.
Gli autori del lavoro si sono avvalsi di modelli matematici per analizzare in uno studio comparativo tanto gli effetti dell’assunzione di statine che di una mela al giorno sulle cause più comuni di mortalità vascolare. I ricercatori hanno ipotizzato un tasso di conformità del 70% e che l’apporto calorico complessivo fosse rimasto costante. Secondo quanto emerge dallo studio, che è stato pubblicato sul British Medical Journal (BMJ), “prescrivere” una mela al giorno ad adulti di età superiore ai 50 anni, ossia nella fascia di età più a rischio di eventi cardiovascolari, equivarrebbe a prevenire o ritardare circa 8.500 decessi vascolari nel Regno Unito, e l’effetto sarebbe analogo a quanto si otterrebbe prescrivendo statine a soggetti over 50 che non ne abbiano fatto uso prima.
Questo studio rafforza la convinzione che piccoli cambiamenti nella dieta, uniti a un uso appropriato di trattamenti farmacologici per la prevenzione primaria della malattia cardiovascolare, possano ridurre significativamente il rischio di mortalità, mettendo in risalto l’importanza di perseverare con politiche volte a migliorare la qualità nutrizionale delle diete nel Regno Unito.
L’articolo é disponibile in Open Access al seguente link: