La semFYC (Sociedad Española de Medicina de Familia y Comunitaria) ha pubblicato in rete un documento rivolto ai medici di famiglia, con informazioni su come aiutare i pazienti affetti da “sindrome post-vacanziera”.

Tra le raccomandazioni della semFsindrome post vacanzieraYC per superare la sindrome post-vacanziera, si menziona l’importanza di recuperare una dieta equilibrata, in cui “non manchino alimenti come frutta, verdura e insalate.” Vitamine del gruppo B e alcuni oligoelementi (magnesio, zinco…) sono molto importanti per migliorare il benessere fisico e psicologico.

Anche se non ci sono alimenti “curatutto”, regolare e controllare l’alimentazione soprattutto nei momenti di malessere fisico e psichico, è vitale. Questo richiede la scelta dei cibi giusti all’interno di ogni gruppo per facilitare il ri-equilibrio del sistema nervoso centrale -centro regolatore delle emozioni-. Un passo essenziale è quello di ottenere un buon controllo della glicemia, evitando eccessive fluttuazioni, e in questo aspetto la scelta del cibo è fondamentale. In questo periodo è anche importante una buona nutrizione degli organi depurativi (fegato, reni), al fine di eliminare scorie e tossine: basilare per migliorare l’umore e il benessere generale.

  1. Riso integrale, anche a colazione. Il riso viene proposto come esempio di cereale integrale ricco di carboidrati complessi e fibre, fonte di proteine ​​vegetali e micronutrienti (magnesio, zinco, potassio e vitamine del gruppo B) . Nel complesso, è un alimento che aiuta a bilanciare il sistema nervoso e fornisce al corpo energia (glucosio) gradualmente. Anche se non è consuetudine includere riso cotto a colazione, esistono ricette tradizionali gustose e rivitalizzanti che lo incorporano come ingrediente principale, come il budino di riso, mescolato con frutta secca o il riso soffiato. Assumere cereali non raffinati e non zuccherati a colazione è un modo sano per iniziare la giornata, tutto il contrario della solita colazione a base di latte e cioccolato, biscotti e succo di frutta. Questa opzione infatti fornisce zuccheri di rapido assorbimento cui si associa una sensazione immediata di “carico di energia”, che però persiste per un breve tempo, cui segue una fase di ipoglicemia. Alternativa equivalente al riso integrale: fiocchi d’avena, ad esempio presenti nel muesli o anche utilizzati per addensare creme di verdure, purè e zuppe.
  2. Mela cotta. Si tratta di una forma meno comune, ma comunque sana, di mangiare la frutta, e un buon sostituto di dolciumi di cui spesso si abusa durante l’estate, come gelati, cioccolatini , biscotti, muffin. La frutta cotta infatti concentra i suoi zuccheri a causa della caramellizzazione che avviene per effetto della cottura. Se la mela è accompagnata da prugne, uva passa o datteri (o spolverata con cannella), viene ulteriormente accentuata la sua naturale dolcezza e il risultato è uno spuntino più saporito, che aiuta a normalizzare la glicemia.
  3. Verdure a foglia verde. L’eccesso di zuccheri, grassi e alcol, combinazione frequente nei giorni di festa e durante le vacanze ma altrettanto nociva, può sovraccaricare la funzione depurativa epatica, riducendone la funzionalitá. E questo si riflette sull’umore, più instabile e irritabile, e sul benessere generale del corpo. Per armonizzare la funzionalità epatica è utile includere nella dieta il consumo di verdure a piccola foglia verde (lattuga, rucola, valeriana, crescione), germogli o piselli, così come verdure dal gusto un po’ amaro (sedano, porri, cavoli, bietole e indivia). Per stimolare la funzione depuratrice del fegato può anche essere utile l’uso di tisane che rilasciano sostanze fitochimiche con attività epatoprotettiva, come il cardo mariano, la curcuma, il tarassaco e il carciofo, ma sempre dietro vigilanza o prescrizione medica.
  4. Zucca, dolcezza naturale. Questo ortaggio fornisce molteplici possibilità culinarie. Al forno resta succosa e zuccherina, mentre se aggiunta a stufati, dà loro un gusto più dolce e una consistenza cremosa. Si può anche mangiare come contorno, tagliata a cubetti o strisce, in sostituzione di altre proposte culinarie più allettanti ma caloriche (ad esempio, patate fritte).
  5. Alimenti ricchi di glutammina. È un amminoacido che ha la particolarità di essere una fonte di energia per il cervello e un elemento essenziale nel metabolismo di vari neurotrasmettitori. Tanto che nella ricerca clinica, la glutammina si considera come un agente “neuroprotettivo”. Tra gli alimenti più ricchi di glutammina è interessante incorporare nella dieta post-vacanziera mandorle, soia, tacchino e fagioli secchi.

Altre raccomandazioni per superare la sindrome post-vacanziera al link:

http://www.semfyc.es/pfw_files/cma/Informacion/modulo/documentos/RecsemFYCVacaciones.pdf

Sara Tulipani