Secondo una nuova ricerca il sedano, i carciofi ed alcune erbe aromatiche, in particolare l’origano messicano, contengono alcuni flavonoidi capaci di uccidere le cellule tumorali del pancreas.
Il Dr. Jodee Johnson e la Dr.ssa Elvira Gonzalez de Mejia, entrambi della University of Illinois, USA, hanno trovato in due studi in vitro che il sedano e i carciofi contengono l’apigenina e la luteolina, due flavonoidi in grado di uccidere le cellule tumorali pancreatiche umane grazie all’inibizione di un importante enzima coinvolto nell’insorgenza delle neoplasie.
Tuttavia i ricercatori hanno osservato che gli integratori che contengono i flavonoidi ed i farmaci chemioterapici non vanno assunti nello stesso momento, perché possono annullarsi nell’azione contro il tumore. Infatti i flavonoidi hanno funzionato meglio da soli come pre-trattamento per il cancro pancreatico piuttosto che essere utilizzati contemporaneamente con i farmaci chemioterapici.
A tal proposito la Dr.ssa de Mejia ha detto: “L’apigenina, da sola, ha indotto la morte delle cellule in due linee cellulari neoplastiche pancreatiche umane. Ma abbiamo ottenuto il miglior risultato quando le cellule tumorali sono state pretrattate per 24 ore con apigenina, e solo in seguito è stato applicato il farmaco chemioterapico gemcitabina per 36 ore“.
L’apigenina inibisce l’enzima glicogeno sintasi chinasi-3β (GSK-3β), portando ad una minore espressione dei geni anti-apoptotici nelle cellule di cancro pancreatico, e aumentando così il numero di cellule in fase di apoptosi. L’apoptosi è il ‘suicidio programmato’ della cellula malata che si autodistrugge perché il suo DNA è stato danneggiato.
Prima del trattamento con l’apigenina, le cellule in fase di apoptosi erano l’8,4% del totale delle cellule, dopo l’applicazione di una dose di 50μM del flavonoide, le cellule in fase di apoptosi erano il 43,8%, e questo avveniva senza l’uso di alcun farmaco chemioterapico.
Il Dr. Johnson ha detto: “Il nostro studio ha indicato che l’assunzione di integratori antiossidanti nello stesso giorno in cui ci si sottopone alla chemioterapia può compromettere l’effetto di questi farmaci. E’ quindi meglio assumere antiossidanti prima della chemio, perché i flavonoidi e i farmaci chemioterapici possono competere tra di loro quando sono introdotti nello stesso momento”.
Gli scienziati precisano che i pazienti non sarebbero in grado di consumare una quantità sufficiente di alimenti ricchi di flavonoidi per ottenere l’effetto desiderato, ma la ricerca potrebbe aprire la strada per la produzione di nuovi farmaci o integratori. Tuttavia, i ricercatori aggiungono che gli alimenti ricchi di flavanoli possono comunque contribuire a ridurre le probabilità di contrarre la malattia.
Dunque se si consuma una grande quantità di frutta e verdura durante tutta la vita, si avrà un’esposizione cronica a questi flavonoidi bioattivi, che è certamente un aiuto per ridurre il rischio di cancro.
Per leggere l’abstract dei due studi:
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0278691513004912
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/mnfr.201300307/abstract
Dr.ssa Francesca Trinastich