Una nuova ricerca americana, effettuata sui moscerini della frutta, ha visto che il consumo di un estratto di una pianta perenne dai fiori gialli può aumentare la durata della vita di quasi il 25%.
Dallo studio sono emerse proprietà estremamente benefiche per le sostanze presenti in questa pianta di montagna, la Rodiola rosa (o pinocchina rosa), anche conosciuta come radice d’oro e tradizionalmente usata per alleviare lo stress. La Rodiola è una pianta succulenta non commestibile che fiorisce tra il mese di giugno ed agosto, in montagna.
Lo studio, condotto dai ricercatori dell’Università UC Irvine (California), ha voluto indagare sugli effetti dell’estratto di questa pianta e dopo accurate analisi, ha scoperto che la sua assunzione aumentava la longevità del 24% nei moscerini cui viene somministrato. L’aumento in longevità del 24% è stato osservato in individui di entrambe i sessi e provenienti da ceppi genetici distinti, inoltre è stato notato un ritardo nella perdita di prestazioni fisiche ed un invecchiamento migliore per i moscerini già “anziani”.
I ricercatori, comunque, hanno sottolineato che tali proprietà benefiche non è detto che funzionino per gli esseri umani, ma sono già in vista successivi e più approfonditi studi.
La reale sorpresa sembra stia nel meccanismo che sta alla base dell’aumento della durata della vita. Il team di ricerca ha scoperto che la Rodiola funziona in un modo che è completamente estraneo alla cosiddetta “restrizione dietetica” e che colpisce percorsi molecolari differenti. La scoperta è molto significativa dato che la “restrizione dietetica”, uno dei fattori principe noti in laboratorio a favore della longevità, ed è considerata il metodo più affidabile per migliorare la durata della vita negli animali da laboratorio, infatti molti scienziati cercano di identificare i composti responsabili per poter mimare gli effetti della restrizione dietetica.
Il Dr. Jafari, coordinatore dello studio, ha detto: “Abbiamo scoperto che la Rodiola in realtà aumenta la durata della vita al di là della restrizione dietetica. Questo dimostra che la Rhodiola può agire anche in individui che sono già longevi e sani. Questo è molto diverso dal resveratrolo, che sembra agire solo in individui sovralimentati o insalubri”.
Gli studiosi stanno verificandone il potenziale come antitumorale e come farmaco contro il morbo di Alzheimer. L’estratto di questa pianta si trova comunemente in erboristeria e nei negozi di alimenti naturali, tuttavia, almeno nei prodotti commerciali, la quantità di sostanze benefiche in essi contenuti (come la rovasidina e la salidroside) non sono sufficienti.
Per leggere l’abstract dell’articolo:
http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0063886
Francesca Trinastich